
Laura Papadia, uccisa dal marito, aveva 37 anni D’origine siciliana, lavorava a Spoleto in un supermercato
Palermo e Spoleto si preparano a ricordare Laura Papadia, la giovane siciliana uccisa dal marito a marzo nella loro casa di via Porta Fuga. Il progetto si chiama “Non m’ama… m’amo - premio Laura Papadia“, è a cura del Centro antiviolenza Lia Pipitone di Palermo ed il Comune di Spoleto, su richiesta dell’associazione “Millecolori“, ha concesso ufficialmente il patrocinio con delibera di giunta comunale. "Il progetto – si legge nell’atto pubblicato all’albo pretorio dell’ente – prevede un percorso di sensibilizzazione e prevenzione sulla violenza di genere rivolto alle scuole di Palermo e che intende coinvolgere anche la città di Spoleto, dove la giovane donna palermitana aveva vissuto ed è stata uccisa dal marito, trasformando il dolore della sua perdita in un seme di consapevolezza e cambiamento". È previsto anche il “Premio Laura Papadia“ che "offrirà ai ragazzi la possibilità di esprimersi attraverso disegni, testi e video, trasformando la memoria di Laura in un messaggio positivo: dalla violenza al rispetto, dal silenzio alla parola, dal dolore alla memoria condivisa". La cerimonia di premiazione è prevista il 26 marzo 2026, primo anniversario dalla morte della 37enne palermitana, dipendente di un noto supermercato cittadino e ben voluta anche a Spoleto. La città aveva già manifestato il proprio dolore per la tragica morte della donna e la vicinanza ai familiari della vittima con una fiaccolata simbolica per dire "no" alla violenza sulle donne, organizzata pochi giorni dopo la tragedia. Alla manifestazione sulla piazza del Comune si erano riuniti molti spoletini che avevano partecipato alla fiaccolata fino all’abitazione della coppia di via Porta Fuga. Intanto il marito Gianluca Romita da sei mesi è recluso in carcere in attesa di giudizio. L’uomo che la mattina del 26 marzo è stato tratto in arresto dalla polizia in prossimità del Ponte delle Torri ha quasi subito confessato l’omicidio. Il 48enne agente di commercio, reo confesso, è accusato di omicidio volontario, l’indagine è ancora in corso e solo di recente il gip ha nominato un perito per visionare i contenuti dei telefoni cellulari e del computer in dotazione ai due. Il 48enne difeso dall’avvocato Luca Maori con molte probabilità, vista la gravita del reato, sarà sottoposto a giudizio diretto. Lo stesso legale esclude quasi del tutto l’ipotesi di poter passare da una richiesta di rinvio a giudizio.
Daniele Minni