MICHELE NUCCI
Cronaca

Narni, la città più verde dell’Umbria A Città di Castello il record di auto

Rapporto Legambiente, Foligno e Spoleto in maglia nera: poca differenziata e troppe perdite d’acqua "Ma la qualità ambientale della regione è leggermente peggiorata, anche se il livello resta buono"

di Michele Nucci

E’ Narni la città più "verde" dell’Umbria, mentre Spoleto si conferma fanalino di coda. Il secondo rapporto dell’Ecosistema urbano dell’Umbria , redatto da Legambiente Umbria e Arpa, racconta di una regione in cui la qualità ambientale è leggermente peggiorata nell’anno della pandemia. E tutto per colpa dei rifiuti e di mancati investimenti sulle energie alternative. "Siamo la terza peggior regione sotto questo punto di vista – ha detto Maurizio Zara, presidente Legambiente Umbria, insieme a Luca Proietti, direttore generale Arpa regionale - anche se la qualità ambientale nel Cuore Verde resta buona".

La graduatoria conferma dunque Narni al vertice per merito proprio dell’alta percentuale di differenziata, di una buona presenza di energie rinnovabili e della mobilità con la realizzazione di alcune ciclabili. Sale sul podio anche Assisi, che scala due posizioni rispetto all’anno scorso e scende di un gradino Umbertide (terza). Scala sei posti Gubbio, per merito del nuovo impianto eolico, mentre chi peggiora di due posti è Perugia e di quattro Castiglione del Lago. In fondo Spoleto e Foligno: qui il problema è proprio quello della bassa percentuale del rifiuto differenziato e la troppa dispersione idrica.

Aria. Terni si conferma la città peggiore per numero di sforamenti delle polveri sottili (pm10 e pm2.5) e per concentrazione media. Poi ci sono Città di Castello, Foligno, Spoleto, Gubbio e Narni. Perugia è sul sesto gradino, mentre nelle altre città la situazione della qualità dell’aria appare sotto controllo.

Acqua. Il dato sulle dispersioni idriche è riferito al 2018 e poco significativo. Invece Auri indica il numero di casette dell’acqua e il rapporto ogni diecimila abitanti, vede prevalere ancora Narni, poi Todi, Castiglione, Umbertide, Corciano e Orvieto.

Rifiuti. Sulla differenziata eccelle proprio Narni (74,5% dato 2020), con Perugia al 71,%. In fondo Castiglione del Lago, che però con il porta a porta avviato quest’anno è destinato a risalire molte posizioni. Foligno e Spoleto sono invece al 60 per cento, tra le peggiori.

Auto. L’Umbria come noto è tra le regioni più motorizzate d’Europa, ed è salita da 74 a 75 auto ogni 100 abitanti. La città con più automobili è infatti Città di Castello: ce ne sono 81 ogni 100 abitanti, quella con meno è Terni con 68. Perugia ne ha 75, Foligno 73, Spoleto 74, Gubbio 77, Bastia 76 come Corciano. Assisi è a quota 72. Quanto ai motocicli il record spetta a Gubbio (14 ogni 100 abitanti), mentre a Marsciano ce ne sono 9.

Incidenti. Nel 2020 la situazione pandemica e le misure adottate per contenerla hanno determinato un consistente decremento del numero di incidenti (-26,3%), delle vittime della strada (-11,8%) e dei feriti (-29,6%) rispetto al 2019. La città più pericolosa è Terni, quella più sicura Marssciano.

Suolo. La copertura artificiale del suolo è ormai arrivata nostro Paese al 7,11% rispetto alla media Ue del 4,2% e alla media delle città umbre analizzate che è invece arrivata all’8,3%. La città peggiore è Bastia (26%), quella meno invasa dal cemento Todi (4%). L’incremento maggiore nel 2020 è stato ad Orvieto con un più 7,14%.

Energia. In Umbria, rimane stentata la diffusione degli impianti da fonte rinnovabili installati nelle città: valore medio è di 1,2 kWabitante, come nel 2019 Uniche eccezioni alcune città, come Terni e Narni con valori pro capite 4-6 volte superiori rispetto alla media.