MARIA LARDARA
Cronaca

Roberta, gelataia mitica. Chiude un pezzo di Prato

Addio allo storico locale di piazzetta delle Bigonge, aperto dal 1949. “Mi mancherà il lavoro, ma tutto è cambiato. Per me è l’ora di lasciare”

Roberta Bartolini, la regina del gelato in centro storico, chiude i battenti

Roberta Bartolini, la regina del gelato in centro storico, chiude i battenti

Prato, 3 maggio 2025 – Una vita passata dietro quel bancone. La bottega come seconda casa, dove babbo Ubaldo le insegnò i segreti del mestiere quando ancora andava alla scuola media. Camice bianco, sorriso e una parolina dolce sempre per ogni bimbo goloso che entra insieme alla fatidica domanda: “Cono o coppetta?”. Ma ora è giunto il momento di appendere quel camice al chiodo, di spegnere le macchine, abbassare una saracinesca che in piazzetta delle Bigonge campeggiava da ben 76 anni. Roberta Bartolini, la regina del gelato in centro storico, chiude i battenti. E ne ha tutto il diritto la storica commerciante, classe 1943, che finalmente potrà godersi il meritato riposo della pensione. L’addio avverrà alla fine di maggio, una chiusura dettata dal mancato ricambio familiare.

Una notizia che lascia l’amaro in bocca in tanti perché Roberta è sempre stata un’istituzione per grandi e piccini. Da lei sono passate intere generazioni di pratesi prese per la gola a suon di gusti storici, come il gianduia. “L’ho inventato io, nel 1972”, ricorda con orgoglio Roberta mentre in un caldo pomeriggio di fine aprile è tutto un viavai di persone alla gelateria.

I più affezionati le chiedono se sia vera la voce sulla prossima chiusura. Roberta non passerà qui un’altra, faticosa, estate. “Le ultime sono state roventi – ammette la commerciante - in questa piazzetta il sole picchia forte mettendo a dura prova i frigoriferi”. Gli arredi in legno dal tocco vintage sono ancora quelli del 1972, quando fu rinnovata la gelateria, parte integrante di una pagina di storia del commercio cittadino di cui rimarrà orfano il centro dove ormai, dentro le mura, le gelaterie si contano sul palmo di una mano. “Andiamo a prendere il gelato dalla nonnina?”, dicono i bimbi ‘della Roberta’ che davvero potrebbe essere la nonna di migliaia di piccoli pratesi poi cresciuti e diventati adulti. Come Pietro che tutto sorridente confessa di essere ghiotto del suo gelato perché “ha il sapore della sua infanzia”. Settant’anni di coni e coppette dopo che l’attività originaria aperta nel 1949 da babbo Ubaldo e mamma Marianna – una latteria – si convertì in gelateria alla metà degli anni Cinquanta. “All’epoca non c’era la Centrale del latte e il babbo si alzava presto per andare a prenderlo dal contadino, nelle campagne pratesi: le persone venivano con la bottiglia in negozio per riempirla”. Poi l’intuizione dei primi gelati da passeggio, quando in piazza delle Bigonge c’erano tante panchine. Cartoline in bianco e nero di una Prato che fu. “Era più bella e frequentata prima di adesso. Oggi in centro vedono passeggiare meno mamme con bimbi rispetto a un tempo. D’altro canto, si fanno sempre meno figli…”. Crema e cioccolata furono i primi gusti, poi ne vennero altri da leccarsi i baffi come gianduia, caffè e stracciatella. Il segreto? “Miscelare ingredienti genuini”. Parola di gelataia.

Per il suo talento nell’arte del gelato e per la sua storia di successo “come esempio luminoso di imprenditoria femminile”, Roberta ricevette l’anno scorso il premio “Margherita Bandini” da Confesercenti Prato. Un attestato di riconoscimento fieramente esposto in bottega che racconta un pezzo di storia: “il semifreddo alla gianduia e la celebre panna montata – si legge fra le righe - hanno contribuito a rendere la gelateria famosa in tutta la città”. Quello fu un momento molto emozionante per Roberta che prima di congedarsi ci tiene a ringraziare tutti i clienti per l’affetto nei suoi confronti in questi lunghi anni. “Mi mancheranno le conversazioni. Da giugno mi farà uno strano effetto alzarsi la mattina e non andare più in bottega. Vorrà dire che mi farò delle belle girate: mi piace camminare”.