Tragedia in piscina: è morto davanti alla fidanzata, festeggiava l'Erasmus

Ragazzo spagnolo si tuffa e ha un malore: inutile ogni tentativo di salvarlo

Jaime Agüero Encinas

Jaime Agüero Encinas

Perugia, 24 giugno 2019 - Una tragedia. Che si è consumata davanti agli occhi impotenti degli amici e della sua fidanzata. Jaime Agüero Encinas, 21 anni, spagnolo, è morto per un tuffo in piscina, durante la festa di fine corso: una congestione, sembra, anche se sarà l’autopsia, disposta per domani, a confermarlo. È successo in un agriturismo tra San Martino in Campo e San Martino in Colle, sabato pomeriggio. Erano le 19.30, Jaime si è tuffato in piscina e non è più riemerso.

Gli amici per qualche istante hanno pensato fosse uno scherzo. Poi hanno chiesto aiuto e si sono buttati in acqua: lo hanno tirato fuori, hanno tentato le prime manovre rianimatorie mentre veniva chiamato il 118. Gli operatori sanitari sono arrivati poco dopo e hanno provato per oltre un’ora di strappare quel ragazzo a un destino crudele. Niente da fare: arrestto cardiocircolatorio.

Jaime non ce l’ha fatta: è morto davanti alla sua fidanza di Madrid, dei suoi amici e dei proprietari della struttura. Sono arrivati gli agenti di polizia, il medico legale e il console onorario spagnolo per Umbria e Marche, Jacopo Caucci von Saucken, contattato dalla questura. Sarà lui oggi ad accogliere la mamma e i parenti del ragazzo, che arriveranno a Fiumicino in mattinata. Jaime, Jimmy per gli amici, studiava Scienze infermieristiche all’Università di Cantabria.

Era di Santander ed era arrivato a Perugia un anno fa, con il progetto Erasmus: appassionato di pesca e grande tifoso del Real Madrid. Sarebbe rientrato in Spagna tra pochi giorni. E, prima di lasciarsi, gli studenti, italiani e spagnoli, avevano organizzato una festa.

Con tutte le precauzioni del caso: di pomeriggio, per non esagerare; con un pullman che da Perugia li ha portati all’agriturismo e che li sarebbe andati a riprendere alle 20.30, un’ora dopo la tragedia. Una merenda insieme, per dirsi arrivederci e celebrare la fine dell’anno accademico.

«Provo una tristezza enorme – sottolinea commosso il console Caucci von Saucken –. È un tragico paradosso: la festa stava finendo, il pullman sarebbe andato a riprenderli poco dopo. Seguirò personalmente la madre e i parenti durante la loro dolorosa permanenza a Perugia».