
Dalla tragedia di Marcinelle ai drammi dei giorni nostri
GUALDO TADINO - Si parla di “Minatori di ieri, migranti di oggi: diritti senza confini“ nell’incontro promosso da Spi Cgil Alto Chiascio e Spi Cgil Perugia, in programma per le 10.30 di questa mattina nella mediateca del Museo dell’emigrazione “Pietro Conti”. L’iniziativa, chiamata “Ricordando Marcinelle“, vuole fare memoria di una delle più gravi tragedie minerarie della storia, avvenuta l’8 agosto 1956, nella miniera di carbone di Bois du Cazier, vicino Marcinelle: si sviluppò un incendio che causò la morte di 262 minatori, di cui 136 italiani: le scintille, causate da un corto circuito, fecero incendiare 800 litri di olio in polvere e le strutture in legno del pozzo; e, "dopo due settimane di ricerche, mentre una fumata nera e acre continuava a uscire dal pozzo sinistrato, uno dei soccorritori che tornava dalle viscere della miniera non poté che lanciare un grido di orrore: “Tutti cadaveri!“". L’incontro si aprirà con i saluti del sindaco Massimiliano Presciutti (nella foto): seguiranno gli interventi di Augusto Paolucci della segreteria Cgil di Perugia, di Toni Ricciardi, vicepresidente del gruppo del Pd alla Camera e storico delle migrazioni, di Catia Monacelli, direttrice del Polo museale di Gualdo Tadino, di Sabrine Khirat, studentessa universitaria di mediazione linguistica e di Fabrizio Fratini, segretario generale Spi Cgil Perugia. Conclusioni di Filippo Ciavaglia, del Dipartimento delle politiche europee e internazionali della Cgil. Alessandro Piergentili, segretario di Spi Cgil Alto Chiascio, modera.
A.C.