REDAZIONE UMBRIA

Migliaia di tombini ostruiti. E la città si allaga

Sono 25mila le forazze in tutta la città e bastano quattro gocce per mandare in tilt molte zone. Il nodo della manutenzione

Maltempo a Perugia

Perugia, 1 settembre 2020 - In 48 ore sono caduti tra gli 80 e 100 millimetri di pioggia nelle varie zone dell’Umbria. Non sono certo quantitativi record e testimonianza è data dal fatto che non si sono registrati gravi danni. Ma in molte città c’è stato il problema degli allagamenti dettato quasi sempre dalla scarsa manutenzione di tombini e forazze e Perugia è un caso emblematico.  Segnalazioni sono arrivate da diverse parti della città. Ad esempio nella zona della stazione ci sono stati allagamenti proprio di fronte a piazza Vittorio Veneto e in via Mario Angeloni e tutti dettati dalla difficoltà di smaltimento delle acque lungo le strade. Un’altra segnalazione importante è arrivata da Ponte Valleceppi dove è stato costruito l’argine (che servirà anche da pista ciclabile) per proteggere il paese dalle piene del Tevere. Ma secondo quanto testimoniano le foto pubblicate dagli abitanti c’è qualcosa che non funziona: la pioggia intensa di domenica mattina (ma non record) ha fatto allagare e l’arco a fianco della chiesa sono stati di fatto sommersi dall’acqua. Disagi si sono avuti poi in tante altre zone della città come Ponte Pattoli che in alcune aree si allaga al primo innocuo temporale. 

Le lamentele, manco a dirlo, riguardano spesso la manutenzione di tombini e forazze: il Cantiere comunale deve fare i conti con una carenza di personale importante e ormai da anni non riesce a far fronte alla questione che invece si rivela di notevole significato quando piove. Il Comune ha stimato che sono circa 25mila le forazze in città e che una buona parte è purtroppo ostruita da rami, foglie e terra. 

Negli anni scorsi a seguire il discorso della manutenzione era Gesenu, poi con la spending review venne deciso di reinternalizzare il servizio e affidarlo direttamente al Cantiere comunale. Proprio la scorsa legislatura venne anche ipotizzato di affidare a un’impresa esterna il servizio: si era ipotizzata una spesa annua tra i 60 e i 70mila euro, che però non trovò mai il consenso da parte della Giunta comunale. «Oltre al problema della manutenzione comune a molte città – spiega l’assessore Otello Numerini – c’è il problema che la dimensione attuale delle caditoie non è più in grado di ospitare le grandi quantità di piogge che sempre più spesso si riversano sulle città in periodi ristretti di tempo. Un problema che abbiamo presente – conclude – e che affronteremo quanto prima».

Michele Nucci