Mercato coperto, vertice straordinario

Riunione urgente in Comune per riscrivere il bando. Una "Città del cioccolato"? Il museo-Perugina è il secondo più gettonato in Italia

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E’ il primo argomento in agenda del post Ferragosto a Palazzo dei Priori. Oggi o comunque nelle prossime ore, la commissione comunale di esperti nominata appositamente e l’assessore all’Urbanistica, Margherita Scoccia, si riuniranno per prendere atto formalmente della rinuncia al bando per la gestione della storica struttura di piazza Matteotti da parte della "Nuova Mercato Coperto" Un vertice per prendere atto dell’arrivo della lettera di rinuncia e comprendere dal punto di vista formale quali e quanti atti dovranno essere messi in campo, per poi ripartire a testa bassa per costruire il nuovo bando e cercare quindi di salvare il Mercato Coperto dove, fin qui, sono finiti oltre 4 milioni di contributi pubblici (che non sono bruscolini). Il tutto in attesa di una presa di posizione dell’amministrazione comunale che a questo punto ha il dovere di spiegare ai cittadini cosa sia successo. Di fatto, con la rinuncia del raggruppamento di imprese, si sono persi oltre due anni con la conseguenza inevitabile che adesso bisognerà ricominciare daccapo.

Ma da dove? Domanda tutt’altro che semplice. Il tema, o meglio l’idea che ricorre con maggior forza in queste ore è quella legata a un contenitore che si occupi di cioccolato, uno dei brand commerciali che caratterizza Perugia. Su questo c’è un dato che dovrebbe far riflettere tutti quanti, amministratori e soggetti eventualmente interessati a investire: con circa 60.000 visitatori ogni anno, il museo storico della Perugina è il secondo museo d’impresa più visitato d’Italia. Ciò significa che ogni anno si presentano allo stabilimento di San Sisto circa 1.200 pullman (sì, milleduecento) per visitare una struttura in cui si racconta la lavorazione del cioccolato, i 100 anni della storia della Perugina fino alla produzione dei cioccolatini, con tanto di visita finale al negozio ovviamente. Numeri più grandi in Italia li fa solo il museo della Ferrari, al secondo posto appunto c’è quello della Perugina: qualche significato e qualche riflessione deve aprirsi per forza, indipendentemente dalla strada che il Comune deciderà di percorrere.

Eugenio Guarducci, patron di Eurochocolate, in queste ore si diverte a "cinguettare" con Twitter: "Le scelte di oggi dipendono spesso da quelle che la storia ha già scritto in passato. Non ci sono grandi distanze né molto tempo da impiegare per fare quelle migliori" con tanto di foto della targa di via Angusta che ricorda come lì, Luisa Spagnoli, abbia dato il via alla sua storica impresa dolciaria. m.n.