
Non c’è pace al mercato Coperto. Dopo la rinuncia dell’Associazione temporanea d’imprese che si era aggiudicata il bando per la gestione, adesso piovono critiche sulla ristrutturazione da parte di Italia Nostra. "L’interno e la copertura dell’edificio (i piani a mercato e la Terrazza) – scrive in una lettera al Comune il presidente Luigi Fressoia – sono stati oggetto di due progetti e progettisti diversi quando invece con tutta evidenza l’immobile -pregiato e storico- merita approccio assolutamente unitario oltre che consapevole. Affacciandosi sulla Terrazza – spiega – provenendo da Piazza Matteotti, al posto dell’ampia vista su Porta Sole, su San Domenico e sulla valle umbra cui eravamo abituati e per cui la copertura piana fu concepita, si rimane interclusi tra manufatti e finiture nettamente pesanti nella forma, nel colore, nell’ingombro, nella posizione, nei serramenti, che rovinano e ridicolizzano un luogo altrimenti molto goduto per decenni da perugini e visitatori. Solo gli ascensori suonano piazzati in modo consono. Ed è incomprensibile l’autorizzazione della Soprintendenza. E pensare – aggiunge – che la Terrazza fu concepita ad un livello leggermente più basso dall’arrivo da Piazza Matteotti poiché a sua volta potesse offrire, come un crescendo sinfonico, l’ampia vista su tutta la valle umbra e i quartieri del centro storico. Perché – chiede Italia Nostra – gli stalli sulla Terrazza non sono stati ripensati all’interno, tanto più che nei piani interni una sicura destinazione non è ancora stata decisa?".
"Perugia merita altro – continua la lettera – e ha bisogno di ben altro: chi non comprende che problemi tecnici, estetici ed economici sono un tutt’uno non separabile non può continuare a ricoprire ruoli di assoluta importanza e responsabilità".
Italia Nostra quindi sollecita il Comune "ad approccio unitario e competente su tutta l’area, dalle Logge dei Lanari all’area via della Rupe-Pincetto, agli Arconi, fino Piazza Matteotti, con il Mercato Coperto c he sostanzialmente attende restauro dei criteri con cui fu costruito". Sollecita "a sgomberare Piazza del Circo – conclude – delle strutture provvisorie ormai largamente degradate e degradanti. Invita infine Comune e Soprintendenza a verificare se il realizzato corrisponde con quanto approvato".