Mancano cento medici di famiglia, niente pensione per chi ha 70 anni

Accordo Regione-sindacati per far restare in servizio i dottori che dovevano cessare la propria attività

L’assessore alla Sanità Luca Coletto

L’assessore alla Sanità Luca Coletto

Perugia, 14 settembre 2022 - Fronteggiare, laddove se ne presentasse la necessità, la carenza di medici di medicina generale, facendo ricorso come extrema ratio, al mantenimento, su base volontaria, dell’incarico convenzionale ai medici, anche oltre i 70 anni: questo l’obiettivo dell’accordo tra la Direzione Salute e Welfare della Regione Umbria e le Organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale, approvato ieri dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Salute.

"In alcune zone dell’Umbria, in particolare quelle montane – ha spiegato l’assessore alla Salute, Luca Coletto – si riscontra una carenza di medici di medicina generale che diventa ancora più grave, a fronte dei molti pensionamenti dei medici per raggiunti limiti di età. Più volte ormai è stata evidenziata la difficoltà a conferire gli incarichi convenzionali di medicina generale, che rimangono scoperti per mancanza di domande di medici disponibili ad accettare l’incarico, anche dopo la pubblicazione degli avvisi sul Bollettino Ufficiale della Regione.

Un caso tra gli altri è quello dell’Azienda Usl Umbria 2, la quale ha pubblicato le carenze rilevate al marzo 2022 con 57 posti vacanti di medicina generale assistenza primaria e altrettanti sono quelli che mancano nella Asl 1, circa 100 in Umbria.

Proprio per assicurare l’assistenza sanitaria visto che allo stato attuale la problematica in alcuni contesti territoriali risulta essere estremamente grave, con le organizzazioni sindacali di categoria (Fimmg, Smi, Snami, Cisl Medici) è stato stabilito di adottare delle misure straordinarie ed eccezionali come quella di mantenere, su base volontaria, l’incarico convenzionale ai medici anche oltre il 70esimo anno di età. L’incarico al medico ultrasettantenne decade o per rinuncia dello stesso medico o al momento dell’individuazione del nuovo titolare. Regione e sindacati stanno inoltre trattando sulla possibilità di far tornare in servizio con contratti libero-professionali a tempo chi è andato in pensione per far fronte alla carenza.