REDAZIONE UMBRIA

La morte di Maddalena Urbani. "Aveva tagli sulle braccia e non mangiava da 14 giorni"

E’ iniziato a Roma il processo per la morte della figlia del medico eroe Carlo Urbani. I due imputati ascoltati dai giudici

Maddalena Urbani, figlia di Carlo, il medico ricercatore che per primo isolò il virus dell

Perugia, 20 settembre 2022 - "Maria, la conoscevo con questo nome, era autolesionista, aveva tagli sulle braccia. Non mangiava da 14 giorni, faceva una specie di digiuno islamico interrotto solo dal vino rosso. Era come si stesse punendo per qualche cosa". A Roma, davanti alla Corte d’Assise, i due imputati per la morte di Maddalena Urbani, figlia di Carlo, il medico ricercatore che per primo isolò il virus della Sars in Italia. Kaoula El Haouzi e Abdulaziz Rajab sono accusati di omicidio volontario con dolo eventuale. Maddalena, che aveva 21 anni, è deceduta in seguito a un’overdose di metadone il 27 marzo 2021.

Kaoula ha spiegato che la sera di due giorni prima l’amica aveva scavalcato la recinzione della residenza universitaria e l’aveva raggiunta. "Lei lavorava come cameriera in un bar. Era molto libera, sempre allegra. Mi parlava solo della madre e non sapevo chi fosse il padre". Kaoula, dopo aver litigato con il fidanzato, decide di seguire Maddalena da Perugia a Roma. È il 26 marzo 2021. "Abbiamo fatto un viaggio tranquillo, lei dormiva.

E arrivati a Roma abbiamo preso la metro. Siamo usciti dalla sotterranea e lei era molto agitata. Dopo aver bevuto del vino e del succo di pomodoro ha cercato di tagliarsi con un pezzo di vetro. Per calmarla le ho dato uno schiaffo. Poi lei ha chiamato una persona e mi ha detto di aspettarla. È passata circa un’ora ed è tornata. Era come iperattiva, rideva". Verso sera poi c’è stato l’arrivo in casa di Abdulaziz che “Maria“ definiva “zio“. "Siccome non trovavamo la strada, ci siamo fatte aiutare da un ragazzo – ha ricostruito in aula –. Abbiamo anche portato sotto braccio Maria perché era come un po’ ubriaca e faticava a camminare". Dopo l’arrivo nell’abitazione in via Vibio Mariano, in zona Cassia, la Urbani viene assistita con acqua e zucchero.

Il giorno dopo, il 27 marzo, "verso mezzogiorno vado a fare spesa. Volevo farla mangiare. Ma quando torno trovo che una persona sta uscendo di casa e mi dice d’aver fatto una puntura di adrenalina a Maria e che bisognava chiamare una ambulanza per overdose di oppiacei. Sono andata in camera e ho visto che lei faceva schiuma nera dalla bocca e dal naso. Sono uscita e ho chiamato il 118". Rajab, 64 anni e molti precedenti per detenzione e spaccio, ha spiegato che lui voleva bene a Maddalena Urbani: "Lei era uguale a mia figlia. Volevano farla stare sul marciapiede, io le ho detto che le avrei pagato gli studi. Veniva spesso a casa mia. Giusto per un giorno. Prendeva i soldi, mangiava e andava a Perugia".

Luca Fiorucci