REDAZIONE UMBRIA

L’Ottagono fa venire i brividi Benvenuti nel Centro fantasma tra vuoto, degrado e pusher

La mini cittadella doveva ridare slancio e futuro alla Stazione, ma non è andata così. Attività chiuse. Scale mobili e ascensori guasti. Incontri inquietanti di prima mattina .

L’Ottagono fa venire i brividi Benvenuti nel Centro fantasma tra vuoto, degrado e pusher

"Ciao io vengo qua per divertirmi. E voi?". Lui è un tipo equivoco, forse già fatto di prima mattina. Non rispondiamo. Si avvicina ancora di qualche passo: "Mi annoio. Non abito qua. Ma vengo a divertirmi". Il collega accenna un mezzo sorriso per tenerlo buono. Davanti a noi il cancello sbarrato del sovrappasso che una volta portava in via Caprera, alle spalle l’ascensore rotto con la scatola dell’idrante tutta divelta.

L’Ottagono, la mini cittadella di marmi e vetrate, sorta alla fine degli anni ’80 a Fontivegge, è deserto. Non c’è un’anima in giro e noi non ci sentiamo tranquilli con quel personaggio che continua a seguirci. A tessa bassa ci avviamo verso le scale mobili. Le dobbiamo percorrere a piedi perché non funzionano. Quanto è bello l’Ottagono. Peccato lasciare questo complesso in ostaggio dell’abbandono e del degrado, terreno fertile per la criminalità. Siamo al piano inferiore. Una dietro l’altra sfilano le porte chiuse di attività commerciali, studi e servizi. Se n’è andata anche Equitalia. “Ci siamo trasferiti in via Strozzacapponi“, informa un cartello logorato dal tempo e dalla polvere.

In un angolo, accucciati dietro una grata, vediamo due uomini con zaini e buste. Confabulano, poi si mettono ad armeggiare dentro le buste. Dopo un po’ se ne vanno. Per terra ci sono cartine di stagnola e clinex. Il nostro viaggio nel complesso “fantasma“ prosegue con un senso di inquietudine e di rabbia. Ora capiamo le preoccupazioni dei residenti quando ci raccontano che l’Ottagono non è un posto per tutti. Giulietto Albioni, presidente dell’associazione Progetto Fontivegge, ci invita a fare un salto nel piccolo parco di via del Macello. Lo raggiungiamo da un’ala dell’Ottagono. E’ mattina e ci sono soltanto due mamme con i rispettivi bambini che si divertono sulle altalene. "Il giardino di sera è sempre più preda di spacciatori e tossici - rimarca Albioni - . Ultimamente è stato intercettato un fiorente mercato di oggetti rubati nei vari negozi della città. E’ “gestito“ da extracomunitari, che talvolta litigano per niente. Il tutto crea preoccupazione e tensione per questo ci aspettiamo la mano pesante da parte degli organi preposti al rispetto dell’ordine, del decoro e della sicurezza!".

Le donne impiegate nelle attività economiche o di servizi della zona Stazione parlano di “diritto sospeso“ a rientrare a casa. "Abbiamo paura a fare i turni di notte e di prima mattina. Temiamo per la nostra vita. Esagerate? Veniteci voi a lavorare a Fontivegge, con la gente inquietante e pericolosa che gira da queste parti si rischia anche di prendere una coltellata. Minimo di venire scippate".

Silvia Angelici