MICHELE NUCCI
Cronaca

Lotta al disagio giovanile. Studio sui reati dei minori: "Capire per intervenire"

Presentata l’iniziativa del Comune con Unipg alla Procura generale. Ferdinandi: "Un impegno collettivo che richiede la collaborazione di tutti".

La Procura Generale della Corte d’appello di Perugia, si è svolto un incontro sui temi del disagio giovanile

La Procura Generale della Corte d’appello di Perugia, si è svolto un incontro sui temi del disagio giovanile

PERUGIA

"Misure di controllo rafforzato, come la zona rossa adottata a Fontivegge con provvedimento prefettizio, sono strumenti che non risolvono i problemi alla radice. Serve un approccio integrato che veda la sicurezza urbana affrontata anche attraverso politiche pubbliche che considerino i fenomeni sociali che portano alla devianza, al degrado e all’illegalità, specie in riferimento a problematiche emergenti come quelle del disagio giovanile e delle baby gang. È fondamentale mappare e comprendere i fenomeni prima di attuare strategie di intervento efficaci". E’ quanto ha detto la sindaca Vittoria Ferdinandi ieri in Procura Generale della Corte d’appello di Perugia, dove si è svolto un incontro sui temi del disagio giovanile alla presenza del procuratore generale, Sergio Sottani, in cui la sindaca ha presentato il progetto “Giovani e territorio – mappatura e intervento sul disagio giovanile”.

Due le fasi del progetto: la prima prevede uno studio epidemiologico sui reati commessi da minori negli ultimi cinque anni con l’analisi dei dati suddivisi per fasce d’età, origine, condizione socioeconomica e tipologia di reato. Questo studio, condotto dal Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Perugia, sarà cruciale per costruire una mappa territoriale del disagio giovanile quartiere per quartiere.

La seconda fase riguarda azioni integrate di prevenzione e intervento, tra cui sportelli di ascolto e supporto psicopedagogico, percorsi di giustizia riparativa e presidi educativi nei quartieri più esposti al rischio. "Vogliamo offrire ai giovani opportunità educative e relazionali che possano ridurre il rischio di devianza. È un impegno collettivo che richiede la collaborazione di tutti, e ringrazio per questo il procuratore Sottani per la sensibilità e la collaborazione offerta", ha aggiunto Ferdinandi.

Il progetto “Giovani e Territorio” avrà una durata di 12 mesi e si propone dunque di rafforzare la rete tra istituzioni e attori sociali per garantire una maggiore prevenzione e una riduzione dei reati minorili, puntando a migliorare le opportunità per i giovani che vivono nella comunità perugina. "Dobbiamo riconoscere che il disagio non è solo un problema di sicurezza - ha sottolineato il consigliere delegato Federico De Salvo - ma anche di salute mentale".