L’omaggio a Sant’Ubaldo "È testimone di pace e del nostro popolo unito"

Solenne celebrazione nella Basilica sul monte Ingino per la festa del Patrono. Il vescovo Paolucci Bedini: "Il suo insegnamento ci fa rifiutare ogni violenza".

L’omaggio a Sant’Ubaldo  "È testimone di pace  e del nostro popolo unito"

L’omaggio a Sant’Ubaldo "È testimone di pace e del nostro popolo unito"

Dopo aver rinnovato il tributo di affetto e di amore al Patrono con una splendida edizione della Festa dei Ceri, la città, la diocesi ed i fedeli hanno partecipato numerosi alle solenni celebrazioni religiose nel giorno della memoria liturgica del Vescovo e Protettore Sant’Ubaldo (morto il 16 maggio 1160).

Momento centrale della giornata, oltre alle funzioni svoltesi nella Basilica sul Monte Ingino, il solenne Pontificale officiato in Cattedrale dal vescovo Luciano Paolucci Bedini presenti autorità civili, militari, sindaci o rappresentanti dei comuni della diocesi, oltre a quelli di Thann e Jssup, delegazioni di città gemellate con Gubbio arrivate da diverse nazioni, i personaggi e le associazioni coinvolte nella Festa dei Ceri. Nell’omelia il Presule ha sviluppato il tema, mai così attuale, di Sant’Ubaldo testimone di pace.

In avvio ha salutato il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, insieme ai sindaci e ai rappresentanti dei Comuni del territorio, le autorità ceraiole, i protagonisti della giornata del 15 maggio. Poi il Vescovo ha ringraziato "tutti gli uomini e le donne che ieri hanno garantito la nostra sicurezza e il sereno svolgimento della manifestazione". Ha dedicato poi un "festoso tributo alle città gemellate di Thann e di Jessup ed alle “delegazioni amiche che ci hanno visitato e che salutiamo con letizia".

Quindi, richiamando il ritornello al salmo responsoriale ’Ai miei fratelli annunzierò la pace’, ha sottolineato il "legame di queste parole della Sacra Scrittura con la vita del nostro vescovo patrono. Quasi il manifesto programmatico della sua vocazione di cristiano prima, di sacerdote e di vescovo poi. La pace di cui Ubaldo è testimone e annunciatore è la pace di Dio. L’insegnamento di Sant’Ubaldo - ha proseguito - è limpido e luminoso: un popolo unito, che vive nella pace, si edifica e si custodisce solo grazie a uomini e donne che sanno dove attingere il dono della pace vera e non temono di farne lo stile della loro quotidianità". Ha quindi concluso con una preghiera al Patrono: "Insegnaci a compiere ogni giorno gesti di unità,rendici capaci di ascolto e di dialogo. Dacci la forza per rifiutare ogni forma di violenza,fa che impariamo l’arte della concordia". Una cerimonia toccante, molto sentita da tutta la popolazione.