
di Cristina Crisci
La pioggia battente, il terribile schianto, le sirene delle ambulanze che rompono il silenzio della notte. Nel groviglio di lamiere della Fiat Punto sono rimaste intrappolate le vite di quattro ragazzi, interrotte lungo la strada statale in zona Altomare, a due passi da San Giustino.
Natasha Baldacci, Gabriele Marghi e Nico Dolfi avevano 22 anni, Luana Ballini invece di anni ne aveva 17: vivevano tutti a Città di Castello, tranne la più giovane originaria di Monte Santa Maria Tiberina. Attorno all’una della notte di sabato, l’utilitaria è uscita di strada ed è rimasta praticamente incastrata nel muro di contenimento di un cavalcavia.
Un impatto terribile che ha distrutto la parte anteriore della vettura, (il veicolo è stato posto sotto sequestro). Al volante si trovava Natasha, 22 anni. Con lei a bordo Luana e i due ragazzi: erano partiti da un locale a Città di Castello - dove avevano festeggiato i diciotto anni di un’amica - per raggiungere la discoteca "Lo Scorpione" di Sansepolcro. Cosa abbia provocato l’incidente è oggetto delle indagini: quel tratto di strada già segnato da molti precedenti, la semicurva, l’asfalto reso viscido dalla pioggia, una banale distrazione. La salma della conducente è a disposizione delle autorità ed è stata trasferita a Perugia (le indagini sono coordinate dal pm Paolo Abbritti e condotte dai carabinieri di Città di Castello).
Il magistrato ha invece rilasciato il nulla osta per Gabriele, Nico e Luana le cui salme si trovano alla camera mortuaria dell’ospedale e sono state riconsegnate ai familiari, in attesa di poter organizzare i funerali.
Una tragedia che ha segnato nel profondo la comunità locale e che ha riavvolto il nastro del tempo indietro di ventitrè anni, a quel terribile 1999, quando altri quattro ragazzi morirono a pochi metri di distanza, sempre sulla stessa strada dove c’è una lapide coi loro nomi che li ricorda.
Ora una nuova tragedia, altri quattro volti da non dimenticare: attorno alla loro morte, cresce il cordoglio di un’intera valle dove i ragazzi si conoscono e si frequentano, si spostano ogni giorno tra Umbria e Toscana per motivi di studio o lavoro. E’ come appartenere a una comunità "allargata", senza confini territoriali. Per questo la tragedia di San Giustino è la tragedia di un’ìntera vallata. Ed è per questo che ogni sindaco, ogni associazione, ha manifestato la vicinanza alle famiglie delle vittime e al primo cittadino di Città di Castello.
Natasha e Luana erano molto conosciute, così come Gabriele e Nico, proprio quest’ultimo aveva studiato al liceo "Città di Piero" a Sansepolcro che ieri ha diffuso una nota di cordoglio e vicinanza.
Tutte le scuole di Città di Castello sono in lutto, le associazioni sportive, quelle musicali o culturali, si fermano le discoteche, i Comuni hanno annullato gli eventi in questo primo fine settimana di avvicinamento al Natale dove solo una luce si accende, quella del silenzio.