
L’idea politica di Azione Cattolica "No al centralismo della Regione"
"Le proposte politiche offerte agli elettori sono spesso percepite come il risultato di contrapposizioni tra piccoli gruppi politici o di avventure personali mosse da interessi talvolta poco comprensibili e non sempre davvero rilevanti per il futuro della città. Di fronte a questo scenario tende ad aumentare il disorientamento degli elettori e il rischio che il confronto politico diventi una vicenda difficilmente riconducibile al contributo proprio della politica al bene comune", così la presidenza dell’Azione Cattolica.
"Eppure - continua – , da anni la città sperimenta difficoltà gravissime nella vita sociale, nella crescita economica e nell’amministrazione della cosa pubblica. Tali difficoltà colpiscono in modo più duro chi è meno fortunato, le persone con fragilità, le famiglie con minori risorse. L’Azione Cattolica ha denunciato più volte il declino di Terni, ha contribuito ad indicare e discutere pubblicamente le possibilità concrete di dare nuove prospettive positive alla nostra città. Proprio in questo spirito riteniamo importante che gli elettori e le elettrici partecipino al voto (non scegliere è il miglior regalo che si possa fare alle proposte di minor valore), e che scelgano le proposte in base agli impegni prioritari e realistici". Azione Cattolica indica quindi le “urgenze decisive e prioritarie“ della città: favorire lo sviluppo e il lavoro "creando un ambiente che non sia di ostacolo, ma di attrazione di nuove iniziative imprenditoriali": promuovere la "Grande Terni, vale a dire una stretta collaborazione e unione tra tutti i comuni dell’area ternano-narnese, mai sperimentata fin qui, al fine di dare più forza a tutto il territorio e alle sue prospettive: è questa la strada per combattere anche il centralismo della Regione e aumentare il peso dell’area ternana"; avviare la collaborazione "con le città dell’Umbria Flaminia (a partire da Narni, Spoleto e Foligno) e con le altre città medie del Centro Italia ed insieme riequilibrare rapporti con una Amministrazione Regionale, quella umbra, che dovrebbe comportarsi da agenzia a servizio alle città ed ai territori anziché da micro-stato accentratore", "rilanciare le scuole e rafforzare l’alta formazione, portando a compimento la creazione di un Istituto Tecnico Superiore (Its) centrato sull’Umbria Meridionale".
Ste.Cin.