REDAZIONE UMBRIA

Libera Caccia chiede di ’sospendere’ cinque guardie volontarie Wwf

La sollecitazione in attesa del giudizio pendente su alcune multe contestate

Procedere all’immediata revoca o sospensione (in attesa della sentenza) dei ’decreti’ in materia ambientale e ittico venatoria, emessi dalla Provincia di Perugia, a favore dei cinque iscritti del Wwf rinviati a giudizio dal Tribunale di Spoleto. Questa la richiesta che l’avvocato Marzio Vaccari ha inoltrato al comandante della Polizia provinciale di Perugia, Joselito Orlando, per conto dell’Associazione nazionale Libera Caccia dell’Umbria. Una richiesta fatta alla luce dei fatti emersi nell’audizione del presidente Anci Umbria, Lando Loretoni, e dello stesso avvocato Vaccari davanti alla Commissione Statuto e regolamenti controllo e garanzia della Provincia di Perugia. La vicenda è quella delle guardie giurate volontarie del Wwf che negli anni passati hanno effettuato controlli in materia ittico-venatoria, elevando multe ed effettuando sequestri, senza essere in possesso del decreto della Provincia di Perugia (l’unico che abilita), operando co solo decreto prefettizio che abilita alle verifiche in tema ambientale. Decreti che la Provincia di Perugia aveva poi rilasciato, il 2 ottobre 2018, quando il caso era già stato dibattuto anche in Regione e soprattutto era stato denunciato alle autorità competenti. La Regione aveva annullato alcuni verbali proprio perché le guardie del Wwf non avevano titolo per farli. Libera Caccia segnala tuttora irregolarità tra cui l’illecito utilizzo, da parte di alcune guardie del Wwf, di microtelecamere.