Lavoro, avanti c’è posto. L’infornata in Umbria: serviranno oltre 66mila addetti

La crescita umbra media annua degli avviamenti previsti è la seconda. Più elevata d’Italia anche per l’effetto Pnrr. Il privato, serbatoio più capiente

Un operaio al lavoro (Foto di repertorio)

La quota degli avviamenti derivante dall’espansione dell’economia sarà più alta di quella media nazionale

Perugia, 8 settembre 2024 – Nel quinquennio 2024-2028 il fabbisogno occupazionale delle imprese e pubbliche amministrazioni (al netto del settore agricolo, della silvicultura e della pesca) in Umbria sarà di 66mila 200 occupati, di cui 52mila 700 da parte delle imprese private e 13mila 500 da parte del settore pubblico. Si tratta per l’Umbria, per il quinquennio 2024-2028, di un incremento medio annuo del 4% dello stock occupazionale, ossia il secondo valore più alto tra le regioni italiane, mentre la media nazionale si attesta al +3,3%. Ancora, dei 66mila 200 occupati di cui l’Umbria avrà bisogno dal 2024 al 2028, 44mila 100 deriveranno dalla necessità di sostituire personale in uscita e 22mila 100 dall’espansione economica. Di questi ultimi avviamenti al lavoro, solo 100 riguarderanno il pubblico impiego, mentre 20mila saranno appannaggio del settore privato, il che fa presumere per l’Umbria una crescita economica più forte, nel quinquennio 2024-2028, sia di quella media nazionale che di quella del Centro. È quanto emerge dall’aggiornamento del report sulle “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2024-2028)”, elaborato nell’ambito del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

“È buono, con l’aumento medio annuo più alto d’Italia dopo quello della Sardegna, il fabbisogno occupazionale dell’Umbria per il quinquennio 2024-2028. E il quadro positivo che emerge dall’aggiornamento del Report Excelsior è confortato dal fatto che, a un’attenta lettura dei dati, il fenomeno dovrebbe essere accompagnato da una crescita economica 2024-2028 superiore sia a quella media italiana, sia a quella del Centro. Ma tale crescita potrebbe essere frenata dal fatto che, in Umbria, le assunzioni considerate di “difficile reperimento” hanno sfondato il muro del 60%, dato più elevato di quello già alto della media nazionale”.

Occupati sempre più anziani: emerge un progressivo e rapido invecchiamento della base occupazionale. In Umbria nel 2021 era over 59 il 6,7% degli occupati (sia nel settore privato che in quello pubblico), mentre nel 2022 tale percentuale era già crescita al 7,3% (in Italia si è passati in un anno dal 6,1% al 6,6%, nel Centro dal 7% al 7,3%).