SILVIA ANGELICI
Cronaca

Laura Santi, il marito: “Ora è finalmente libera. Continuerò la sua lotta”

Stefano Massoli racconta le ultime ore della moglie e ripercorre le sue battaglie per l’autodeterminazione: la politica ascolti i cittadini

Laura Santi, il marito: “Ora è finalmente libera. Continuerò la sua lotta”

Perugia, 23 luglio 2025 – “Laura è morta col sorriso nel cuore. Era serena e sereno lo sono anche io”. Il marito di Laura Santi, Stefano Massoli, fuori dalla camera ardente, racconta ai giornalisti le ultime ore della moglie e ripercorre le sue battaglie per l’autodeterminazione. Videomaker di professione, ha lasciato l’azienda ed è diventato caregiver a tempo pieno, appoggiando Laura nel suo percorso per il fine vita, con amore e rispetto. Mano nella mano l’ha accompagnata in silenzio fino alla scelta più coraggiosa: lunedì mattina nella sua casa a Montebello, alla periferia di Perugia, Laura si è autosomministrata il farmaco per il suicidio assistito, come ormai aveva programmato da tempo.

Laura Santi è morta a casa sua, accanto al marito Stefano, dopo essersi auto-somministrata un farmaco letale. Aveva 50 anni
Laura Santi è morta a casa sua, accanto al marito Stefano, dopo essersi auto-somministrata un farmaco letale. Aveva 50 anni

Stefano, come sono state le ultime ore di Laura...

“Ha combattuto tanto e finalmente è riuscita a smettere di soffrire. Si è liberata, come diceva lei, dalla gabbia della malattia. Ha lottato non solo per la sua causa, ma anche per le tante altre persone che sono nelle sue condizioni”.

Quando avete deciso di dire basta alla sofferenza?

“La decisione era già stata presa prima dell’ultimo via libera della Asl, tanto che avevamo prenotato una clinica in Svizzera. Poi a giugno, con l’ok definitivo del Comitato etico della azienda sanitaria umbra, e quando le sofferenze erano diventate ormai indicibili, abbiamo fissato la data, tenuta segreta a tutti per evitare clamori e ingerenze esterne”.

Ha mai cercato di condizionare le scelte di sua moglie?

“Mai. Ci siamo sempre capiti anche solo con gli sguardi. Quando se ne è andata, ha voluto che non fossi presente”.

Proseguirà la battaglia sul fine vita iniziata da Laura con l’associazione Luca Coscioni?

“Intanto, con l’associazione che ci è stata di grandissimo aiuto insieme all’avvocato Filomena Gallo, abbiamo già raggiunto il quorum delle tremila firme per la legge regionale di iniziativa popolare ‘Liberi Subito’. Ora che lei non c’è più porterò avanti con maggiore determinazione la lotta per la legge nazionale. Se la norma sbarcasse in Parlamento auspico che il voto fosse segreto, lasciando a ognuno la libertà di scegliere senza vincoli”.

Cosa ne pensa della presa di posizione di chi ancora in Italia è contrario al suicidio assistito?

“Non capisco come si continui ad osteggiare la libertà di scegliere. La reputo una mentalità indecente e da criminali. La trovo come una mancanza di rispetto e di chiusura verso chi soffre, verso le persone alle quali la malattia ha tolto dignità e speranza”.

Stefano, il suo messaggio alla politica?

“Tutta la politica è lontana dal volere dei cittadini. È scollegata da quello che la gente realmente vuole. Dovrebbero ascoltarci di più tutti quanti: destra e sinistra e agire con coscienza”.