L’Art Bonus non è solo uno strumento legislativo usato dai Comuni per rigenerare il patrimonio artistico e culturale attraverso il mecenatismo moderno. A Perugia, Comune particolarmente vivace in questo campo (tanti i premi vinti e i riconoscimenti ottenuti in ambito nazionale), l’Art Bonus è diventata una questione di “cuore“ e di orgoglio. "La crescita di questo strumento – spiega la responsabile della comunicazione del Comune Simona Cortona – è legata anche alla promozione di una immagine diversa dei beni storici del Municipio e del donatore per la cultura. Non solo grande
mecenate, ma piuttosto cittadino attivo, membro di una comunità che responsabilmente si occupa dei beni comuni. Non è un caso che l’Art Bonus, nel corso del tempo abbia visto un numero crescente di donatori individuali, che testimonia la grande attenzione alla cultura".
Il bilancio di dieci anni di Art Bonus è dunque fatto di numeri importanti: con 2 milioni e 400 mila donazioni, 38 beni restaurati, 22 da finanziare e 4 in lavorazione, il capoluogo dell’Umbria è ai vertici delle classifiche nazionali nel salvataggio dei monumenti e delle opere d’arte. Grazie alla generosità e al senso civico di 586 mecenati, è stato ripulito l’Arco Etrusco, si è data nuova luce alla Peschiera di san Matteo degli Armeni, è stato restaurato il Gonfalone, consolidate Porte, curati libri antichi, affreschi e lapidi. "Nell’ultimo periodo - racconta Cortona – sono stati portati a termine i lavori per i manoscritti custoditi alla biblioteca Augusta, “Le Indulgenze di Monteluce” e “Il primo libro delle piante et ritratti delle città e terre dell’Umbria” di Cipriano PiccolPasso, con il contributo del Lions Club Perugia Zona 9B. Altra importante inaugurazione è avvenuta il 17 settembre in occasione del restauro della Cappella degli Oddi, grazie alla donazione dell’azienda Sterling". Tanto ha fatto anche la Brunello Cucinelli, sponsor di monumenti e contenitori simbolo come l’Arco Etrusco, il Morlacchi e l’Acquedotto. In prima linea anche le aziende Riccini, Palmerini e Puliumbria Group.
Tra i mecenati non ci sono solo imprenditori, ma anche professionisti, fondazioni, club di servizio, cittadini: persone accomunate dalla voglia di rigenerare risorse private per metterle al servizio della storia. Sono ancora numerosi i beni che attendono di essere finanziati. La lista è lunga... non interrompiamo questa catena virtuosa a fianco del nostro bellissimo patrimonio.
Silvia Angelici