
E’ scomparso, all’età di 73 anni, Gianni Stella, uno dei manager italiani più importanti degli ultimi decenni, protagonista di primo piano di importanti risanamenti aziendali e della delicata fase delle privatizzazioni dell’industria pubblica nei primi anni Novanta. Stella, orvietano doc, ha combattuto fino alla fine con una terribile malattia che non gli ha lasciato scampo. I funerali si svolgeranno oggi in forma strettamente privata, rispettando in questo le sue ultime volontà. Nel mondo dell’impresa e della finanza, il nome di Gianni Stella è stato per anni legato a quello di Franco Bernabè. La sua carriera era iniziata in Eni dove era entrato a 26 anni, seguendo le maggiori ristrutturazioni societarie effettuate dal gruppo e ricoprendo numerosi incarichi come responsabile nei settori della finanza e del bilancio. Ha ricoperto inoltre le cariche di direttore generale dell’Enichem, quella di presidente di Chemfin, di presidente e amministratore delegato di Enichem Finance e di Agip Petroli International, di presidente di Enichem Int. Holding, e direttore generale di Agip Petroli. Petrolio, chimica e telecomunicazioni sono stati gli ambiti economici in cui ha ricoperto incarichi, ma senza trascurare lo sport. E’ stato infatti anche consigliere d’amministrazione della Roma. E’ stato anche responsabile della direzione finanza e controllo e consigliere d’amministrazione di Tim e di Sirti e presidente di Stream. Il sodalizio con Bernabè era iniziato ai tempi della ristrutturazione di Eni ed è durato 15 anni, passando attraverso la guida della filiale italiana della banca Rotschild. Quando Bernabè conquistò per la seconda volta la guida di Telecom, il manager orvietano assunse la guida di Telecom Italia Media divenendo amministratore delegato de La 7.
Finita quell’esperienza, aveva creato la società di consulenza Masory. Molto legato ad Orvieto, aveva collaborato intorno al 2008 con l’ex sindaco Stefano Mocio per risolvere la questione della caserma Piave, proponendo di mettere in vendita il grande complesso, ma senza trovare il consenso del Comune. Nel 2003 si era anche parlato di una sua ipotetica candidatura a sindaco. Ad Orvieto era stato anche amministratore delegato dell’azienda Kelyan che, dopo alcuni cambiamenti societari, si è trasformata in Vetrya.
Cla.Lat.