La storia della cucina è un itinerario da leggere . Sapori e ricette dagli Etruschi ai nostri giorni

Un viaggio tra millenni di storia gastronomica: dall'antica Roma ai giorni nostri, un'enciclopedia del gusto ricca di sorprese e curiosità. Un impegno di ricerca di 3 anni per Salvatore Pezzella, con ricette, dosi e cotture varie.

La storia della cucina è un itinerario da leggere . Sapori e ricette dagli Etruschi ai nostri giorni

La storia della cucina è un itinerario da leggere . Sapori e ricette dagli Etruschi ai nostri giorni

Un viaggio in piena regola nelle tavole imbandite, negli ingredienti, nei sapori, nelle invenzioni di una gastronomia che lungo i millenni rivela e unisce tanti modi di essere dell’uomo. Un libro di vicende, certo, ma pure una sorta di catalogo ragionatissimo dell’arte del cibo. Un impegno notevole costato tre anni di ricerche e di stesura a Salvatore Pezzella, paleografo e docente con il tarlo dell’antico ora riassunto in un’impresa vittoriosa: “Itinerario nella storia della cucina dagli Etruschi ai nostri giorni” (Viator editore) è un’enciclopedia del gusto, uno scritto ricco e ragionato, pieno di sorprese e di curiosità. Il pasto completo di un atleta che gareggiava alle prime Olimpiadi? Prima colazione con pane di farro e latte di capra, spuntino con frutta secca, fichi, prugne, olive, noci, formaggio e vino mielato, cena da tramortire un gaudente, conclusa da foglie di alloro per la loro azione antispastica. Riflettori sulle pitture parietali etrusche che dicono tutto o quasi, di un popolo che amava star bene e aveva alta considerazione della donna. La tavola a Roma imperiale era un culto autentico. Ne fa fede il libro di ricette di Apicio, demiurgo della cucina. Discorso diverso col Medioevo, del popolo e dei conventi. Prodotti della terra, raramente della caccia. Carni e arrosti, ricchezza imbandita nelle corti. Attila per le truppe faceva preparare un impasto chiamato pulint. La polenta, insomma. Scorrono le pagine con illustrazioni pertinenti. Splendori rinascimentali, ori e vasellame prezioso per i ricchi commensali del tempo barocco, privilegiare la vista era d’obbligo. Fino al tempo presente. Pezzella presenta ricette da Sherlock Holmes degli intingoli. Lo fa per oltre duemila anni con dosi e cotture varie e conclude con 10 ricette per ognuna delle 20 regioni. Da far girare la testa, con digestivo annesso.