
La stella di Tony Hadley a ’Moon in June’ "La felicità? Da 40 anni è cantare"
di Patrizia Peppoloni
’’Mad about you’’, il tour italiano di Tony Hadley (foto) incrocia “Moon in June” e regala un tocco internazionale al gran finale del festival itinerante nei luoghi più affascinanti del Trasimeno. Hadley, ex frontman degli Spandau Ballet e protagonista del movimento ’New Romantic’, considerato una delle voci più autorevoli del pop, sarà giovedì 29 in concerto a Castiglione del Lago. E a brani iconici che hanno sbancato le classifiche come “Through the Barricades”, “True” o “Gold” affiancherà i suoi pezzi da solista post-Spandau e anche qualche cover.
Tony, il tour la vede sul palco con la sua ’The Fabulous TH Band’ e due dei concerti saranno con l’Orchestra Bruno Maderna, diretta dal maestro Danilo Rossi, due prospettive diverse per la sua musica...
"Sì, rispetto all’effetto che si ottiene con la band, diciamo più rock, l’orchestra aggiunge un suono più pieno, di maggior respiro. Mi piacciono entrambe le versioni".
Lei ha già collaborato con cantanti italiani come Caparezza, Arisa o Morgan, c’è qualche altro artista italiano che le ispira un progetto, o magari un duetto?
"Sì, ho già avuto degli incontri interessanti. Morgan per esempio sarà ospite al concerto di Bergamo (domani sera ndr). Ma c’è un’artista che ho già avuto modo di incontrare in passato e con la quale mi piacerebbe collaborare di nuovo ed è Laura Pasini"
Cosa le piace ricordare del periodo ’New Romantic’? Nella vita privata e nella musica è cambiato il suo modo di esprimere il romanticismo?
"Mi ricordo con grande piacere quel periodo, poi ci sono stati grossi cambiamenti nella società. Ma il mio modo di essere romantico negli anni non è cambiato, anche se oggi più che ’new romantic’ mi sento ’old romantic’..."
Lei festeggia i 40 anni di carriera, come è cambiato il pubblico in questi 4 decenni?
"L’audience di oggi è molto variegata, in passato era di teen-agers, oggi quei teen-agers sono cresciuti e magari si portano dietro i loro figli adolescenti. Per questo posso dire che ora il mio pubblico è più intergenerazionale che nostalgico, è bello vedere questo mix di vecchio e nuovo. La mia musica io continuo a farla con il cuore e mi tengo aggiornato sul panorama contemporaneo, anche grazie alle mie figlie, che sono teen-agers e mi hanno fatto scoprire molti gruppi giovani".
L’arrivo delle piattaforme streaming ha cambiato l’industria musicale, è stato difficile adattarsi?
"Non credo di avere difficoltà rispetto al nuovo mondo digitale, è diverso ma non per questo negativo. Con il digitale oggi i ragazzi hanno più facile accesso al mondo musicale, anche a quello del passato e questo è un fatto positivo. Ma io sono pur sempre degli anni Sessanta, mi rimane un legame con le modalità del passato e se devo dire sono affezionato al vinile".
Cosa c’è nel Tony Hadley di oggi dell’ex frontman degli Spandau Ballet?
"Non credo di essere cambiato tanto, sono sempre lo stesso ragazzo che ero allora, mi piace la musica, mi piace il divertimento, sono un po’ matto. Sì, sono la stessa persona".
Conosce già l’Umbria?
"La conosco molto bene e mi piace molto bere il vino umbro, non vedo l’ora di berne dell’altro! E apprezzo anche il cibo"
Che emozioni le sta regalando questo tour?
"Sono davvero contento di questo tour ma devo dire che quello che mi rende felice, sempre, è il fatto stesso di cantare. Quando esce la prima nota e sento la reazione del pubblico io sono felice, perchè ho la fortuna di fare il lavoro che mi piace".