MICHELE NUCCI
Cronaca

La popolazione in Umbria. Nel 2025 siamo 852mila: "Il calo si sta attenuando"

Aur: "Negli ultimi tre anni c’è stata una stabilizzazione: la popolazione è diminuita in modo sempre più contenuto. Possibile inversione di tendenza".

Aur: "Negli ultimi tre anni c’è stata una stabilizzazione: la popolazione è diminuita in modo sempre più contenuto. Possibile inversione di tendenza".

Aur: "Negli ultimi tre anni c’è stata una stabilizzazione: la popolazione è diminuita in modo sempre più contenuto. Possibile inversione di tendenza".

L’evoluzione demografica della popolazione umbra dal 2001 al 1° gennaio 2025 mostra due fasi distinte: una crescita costante fino al 2013, seguita da una contrazione persistente che si manifesta senza interruzioni significative, sebbene negli ultimi tre anni si sia osservato un rallentamento del tasso di decrescita, suggerendo una possibile fase di stabilizzazione del fenomeno. E’ quanto osserva Agenzia Umbria Ricerche grazie all’analisi di Giuseppe Coco, secondo cui nel 2025 gli umbri sarebbero circa 852mila.

Entrando nel dettaglio, si osserva che tra il 2001 e il 2013 la popolazione dell’Umbria è aumentata da 824.187 a 892.742 abitanti. "L’analisi delle tendenze osservabili a partire dal 2014 evidenzia una contrazione significativa della popolazione residente – spiega Coco –, che è passata da 892.099 abitanti agli attuali 852mila circa, registrando una riduzione che si aggira attorno alle 40mila unità. Sebbene il fenomeno presenti elementi di inerzia strutturale, non può essere considerato irreversibile.

L’adozione di un approccio integrato, che combini misure di sostegno alla natalità, politiche di conciliazione tra vita familiare e partecipazione femminile al mercato del lavoro, un rafforzamento dei sistemi di welfare e strategie efficaci di attrazione e stabilizzazione di flussi migratori qualificati, potrebbe rappresentare, un vettore determinante per la sostenibilità socioeconomica dei territori afflitti dal calo". Tale decremento demografico è assimilabile - continua Aur –, alla perdita di un centro urbano di dimensioni superiori a quelle di Città di Castello o Spoleto, con implicazioni rilevanti sia sul piano del tessuto socioeconomico sia rispetto alla sostenibilità dei servizi pubblici locali.

Il declino ha raggiunto il suo picco nel 2022, con una riduzione della popolazione pari a -0,77%. Dal 2023 al 2025, il tasso di declino ha subito un lieve rallentamento: nel 2023 il saldo si è attestato a -0,28%, nel 2024 a -0,24% e la stima per il 2025 conferma questa tendenza (-0,23%) con circa 2mila abitanti in meno "suggerendo una possibile fase di stabilizzazione, sebbene non vi siano ancora segnali concreti di una ripresa demografica. Per cui – conclude Coco – senza consistenti interventi strutturali volti ad incentivare la natalità e attrarre nuovi residenti, è probabile che la contrazione demografica prosegua nel lungo periodo.