di Alessandro Orfei
La movida di Foligno, quelle di Perugia e di Terni diventano oggetto di studio, ma anche mezzo per approfondire i cambiamenti delle città. Ad analizzare il fenomeno è stata la professoressa Cecilia Cristofori, docente di Sociologia urbana presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Perugia. Per farlo ha messo insieme un gruppo di lavoro: Jacopo Bernardini, dottore di ricerca in Teoria e ricerca sociale, Sara Massarini, laureata in Sociologia e politiche sociali, e Alessio Patalocco, architetto e docente di comunicazione visiva. La presentazione ufficiale del volume "Andar di notte", il prodotto di quattro anni di ricerca, venerdì sera all’oratorio del Crocifisso, organizzata dall’associazione Fulgineamente, con la presenza del professor Marco Damiani, sociologo della politica, del professor Massimo Cerulo, sociologo della cultura, della studentessa Giorgia Azzarelli e di Sergio Palini, residente nelle zone della movida folignate.
Partendo dalle caratteristiche della movida, nata in Spagna negli anni ’80, dopo la fine della dittatura di Franco, si è passati ad analizzare il fenomeno odierno, con la specificità delle ‘città medie’ di Foligno, Perugia e Terni. Se il capoluogo di regione vive su una movida prevalentemente di studenti, quelle di Foligno e Terni sono simili. Elementi comuni sono, per esempio, la concentrazione dei locali in alcune vie, e l’utenza. A innescare il fenomeno, a Foligno, la trasformazione della città grazie ai Puc. "La movida – ha detto la professoressa Cristofori – è un fenomeno complesso, che mette insieme generazioni, generi e interessi economici. L’indotto della movida è diventato una delle principali fonti di ricchezza della nostra economia". Ma Cristofori si è concentrata anche sulle criticità: "I contrasti con i residenti sono all’ordine del giorno – ha detto – ma serve la forza di normare il rapporto. La movida è una ricchezza: occorrono regole chiare, per evitare i conflitti. Servono tavoli di discussione". Non secondario un altro aspetto: "Nelle vie intorno alla movida si fa mercato di tutto, da corpi a sostanze. Serve una norma e serve farla rispettare". Se Giorgia Azzarelli ha messo in guardia dalla "deriva securitaria" nei confronti della movida, Palini ha invitato alla necessità "ascolto e coinvolgimento". Intervento anche di Aldo Amoni, presidente di Confcommercio: "La movida ha riacceso Foligno, ma dopo mezzanotte servono più controlli".