La maxi-inchiesta della Procura di Ascoli sfiora anche Orvieto

Sono residenti qui alcuni degli indagati. Al via l’udienza preliminare. che coinvolge nove società

ORVIETO Sono residenti a Orvieto alcuni degli indagati nella maxinchiesta della Procura di Ascoli. Ha preso il via l’udienza preliminare riguardante nove persone per le quali la Procura di Ascoli ha chiesto il rinvio a giudizio in quanto coinvolte nell’inchiesta della Guardia di Finanza su 9 società, 4 italiane (con sedi a Roma, Catania, Ascoli e San Benedetto) e 5 estere operanti fra Stati Uniti, Repubblica Dominicana, Nuova Zelanda e Austria. L’operazione “Santo Domingo“ è culminata con il sequestro preventivo di beni per un controvalore di 4 milioni fra terreni, immobili, conti correnti, gioielli, veicoli. Truffa aggravata e abusivismo finanziario i reati contestati ai soggetti residenti in provincia di Ascoli, Bolzano, Roma, Tivoli, Guidonia Montecelio (Roma), Palma di Montechiaro (Agrigento) e Orvieto. Si tratta per lo più amministratori delle società, operanti in diversi ambiti, dalla consulenza per la gestione della logistica aziendale e altre attività professionali a quella del commercio all’ingrosso di prodotti alimentari. Le indagini hanno fatto emergere una maxitruffa in danno di un centinaio di risparmiatori che è stata quantificata in circa 26,5 milioni, di cui solamente poco più del 50% rimborsati. Sono 30 le persone costituitesi parte civile. Le difese degli imputati hanno presentato ieri eccezioni sulla competenza territoriale, eccependo che della vicenda dovrebbero occuparsi altri tribunali e non quello di Ascoli. Sul punto deciderà il gup di Ascoli, Matteo Di Battista, che renderà nota la sua decisione in occasione della prossima udienza fissata il 23 febbraio prossimo.

P.Erc.