La maglieria trascina l’Umbria: 22,9 per cento in più

Le esportazioni umbre crescono del 10,6% nel 2023, trainate dal settore dell'abbigliamento (+22,9%). I principali mercati di sbocco sono Stati Uniti e Francia. Il settore dell'olio registra un calo del 8%, mentre il distretto del mobile subisce una diminuzione dell'8,4%. Le prospettive per il 2024 non sono brillanti, ma si prevede una ripresa nel secondo semestre.

Una crescita del 10,6% rispetto al 2022, con un ammontare complessivo delle esportazioni di 774 milioni di euro: i distretti tradizionali dell’Umbria si confermano trainanti per l’economia regionale. In testa il comparto maglieria e abbigliamento ( Perugia), che registra una crescita del 22,9%, con un ammontare complessivo delle esportazioni pari a circa 520 milioni di euro. Tra i mercati di sbocco, si evidenzia il balzo delle vendite verso i principali paesi di riferimento come Stati Uniti (+18,1%) e Francia (+33,7%), oltre a un maggior presidio che si traduce in esportazioni più che raddoppiate verso Emirati Arabi Uniti (da 6,4 milioni a 13,8 milioni) e Taiwan (da 3,9 milioni a 8,7 milioni).

A seguire il distretto dell’olio: ha realizzato nel periodo gennaio-settembre 188,6 milioni di euro di export, con un calo di 16,3 milioni rispetto al 2022 (-8,0%), dovuto in particolare al calo subito dalle vendite verso Francia (-5,3 milioni), Repubblica di Corea (-6,4 milioni) e Giappone (-4,3 milioni), solo in parte compensate dalla crescita verso i mercati nordamericani come Stati Uniti (+8,2 milioni) e Canada (+4 milioni). Il distretto del mobile dell’Alta Valle del Tevere ha registrato un calo dell 8,4% rispetto al periodo gennaio-settembre 2022. I mercati che hanno risentito maggiormente di un ritardo nelle esportazioni sono Stati Uniti, Germania, e Francia, compensato in parte con esportazioni verso mercati finora meno rilevanti come Svizzera, Danimarca e Grecia. "I distretti dell’Umbria confermano anche nel 2023 una buona tenuta, grazie alla loro elevata competitività, alla qualità distintiva delle produzioni, ma soprattutto alla capacità di cogliere le evoluzioni in corso e di trasformare il proprio business in ottica ESG - commenta Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo – Proprio per accompagnare questo tipo di sviluppo abbiamo di recente istituito e messo a servizio del nostro territorio un Laboratorio ESG, che insieme alle iniziative finanziarie e di consulenza contribuisce ad accompagnare le PMI verso obiettivi di sostenibilità".

Prospettive per il 2024? Le attese sull’andamento delle specializzazioni distrettuali umbre non sono così brillanti come l’ultimo biennio e l’export potrà riportarsi su un sentiero di crescita a partire dalla seconda metà

dell’anno quando l’attenuazione dell’inflazione libererà potere d’acquisto a favore dei consumi e consentirà un primo allentamento delle misure restrittive di politica monetaria.

Silvia Angelici