La “guerra“ dei buoni pasto negli appalti

I lavoratori degli appalti ferroviari dell'Umbria hanno protestato ieri per l'adeguamento del buono pasto da 5.20 a 8 euro. Se la richiesta non sarà soddisfatta, sono pronti ad incrociare nuovamente le braccia.

FOLIGNO – Ieri, le prime quattro ore di sciopero. In futuro, se dopo la manifestazione nazionale in calendario a Roma sabato 7 ottobre la richiesta dell’adeguamento economico del buono pasto non sarà garantita dal committente (gruppo aziende delle Ferrovie dello stato) e dalle ditte appaltatrici, i lavoratori sono pronti ad incrociare nuovamente le braccia. Una sorta di appello lanciato con forza dai dipendenti (una ottantina quelli che operano a Foligno, 150 in Umbria) che a sembrano decisi in tempi brevi ad allungare la protesta per una intera giornata. Appello ribadito ieri dai lavoratori degli appalti ferroviari e dalle segreterie della Filt – Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Salpas Orsa, in occasione del ‘sit in’ di protesta effettuato davanti alla stazione ferroviaria di Foligno, per il "riconoscimento dell’adeguamento dei buoni pasti da 5.20 euro a 8 euro".