La frustata del Comitato: "Non vogliamo il Nodino". Diffida a Ministero e Regione

Si chiede al dicastero dell’Ambiente di revocare o annullare il decreto del dg che dava l’ok ’ambientale’ alla stuttura tra Collestrada e Madonna del Piano.

La frustata del Comitato: "Non vogliamo il Nodino". Diffida a Ministero e Regione
La frustata del Comitato: "Non vogliamo il Nodino". Diffida a Ministero e Regione

Il Comitato ‘Sciogliamo il Nodo di Perugia’ (che raccoglie 23 sigle tra cui Fai dell’Umbria, Italia Nostra Perugia, WWF Umbria, Legambiente Umbria) diffida il Ministero dell’Ambiente a revocare o annullare il decreto del direttore generale dello stesso Dicastero con il quale, pur con alcune prescrizioni, si da l’ok dal punto di vista ambientale al Nodino di Perugia tra Collestrada e Madonna del Piano. Diffida rivolta anche alla Regione con la possibilità, in caso di non revoca o annullamento, "di agire nelle sedi opportune".

Insomma, la strada per il ricorso giudiziario è aperta. Sono sei pagine fitte di precisazioni e sottolineature quelle che Simonetta Cianetti, presidente del Comitato, ha inviato a Roma, a Palazzo Donini e al sindaco di Perugia. "È di tutta evidenza che parti ed elementi sostanziali del progetto definitivo non sono stati considerati, in parte sono stati omessi e quindi non valutati nel Decreto del direttore generale del Ministero" rileva Cianetti. Uno degli elementi evidenziati, riguarda proprio i cantieri che verranno allestiti e i relativi disagi che provocheranno. "Uno dei più importanti – viene ricordato nella diffida –, è il numero 4 di quattro ettari, è situato a ridosso del Borgo medievale, della scuola dell’infanzia e della scuola primaria di Collestrada e addirittura in area tutelata da vincolo paesaggistico con evidente inquinamento acustico ed atmosferico. Il percorso previsto per il movimento dei mezzi di trasporto materiali è addirittura assurdo: è indicato il transito in strade con limiti di carico 5 tonnellate, addirittura è previsto il passaggio dei mezzi esattamente davanti all’ingresso del centro commerciale "Collestrada" transitando sopra il solaio di coperture del parcheggio interrato, con passaggio sul ponte ferroviario assolutamente inadeguato al passaggio dei mezzi pesanti e anch’esso con divieto di transito ai mezzi con carico superiore alle 5 tonnellate".

Ma le contestazioni riguardano le gallerie artificiali o lo snaturamento totale del bosco di Collestrada. "Vorremmo ricordare le decine di osservazioni e prescrizioni espresse nei pareri dei tecnici del comune di Perugia per ribadire l’interferenza del progetto con l’habitat della zona. Inoltre aggiunge Cianetti ci sono problemi da risolvere sull’inquinamento acustico, la non assoluta permeabilità alla fauna nel tratto nella piana del Tevere, il grave pericolo di interferenza della galleria con le sorgenti esistenti. Come si può sostenere che non si altererà l’equilibrio delle specie protette specie nei periodi di riproduzione e che il progetto non interferisce con il soprassuolo boscato?" chiede la presidente. Già, come si può?