
“Io sono il vento“, prima nazionale a Perugia
Mentre oggi si concludono le repliche di “Perfetti sconosciuti“, la stagione del Morlacchi propone per il prossimo appuntamento un deciso cambio di rotta. Dopo le risate e gli applausi per lo spettacolo di Paolo Genovese che ha portato a teatro il suo celebre film, è in arrivo una raffinata ed esclusiva proposta internazionale: in prima assoluta italiana da mercoledì 22 a domenica 26 va in scena “Io sono il vento“ (Eg er vinden, Ik ben de wind), una produzione del collettivo belga tg STAN e della compagnia Maatschappij Discordia, di e con Damiaan De Schrijver e Matthias de Koning (nella foto), da un testo di Jon Fosse.
Lo spettacolo, in fiammingo con sovratitoli in italiano, viene presentato al Ridotto del Morlacchi, con uno speciale allestimento in palcoscenico. Prenotazioni dei biglietti allo 075.57542222 e prevendite al Botteghino del Morlacchi e on line su www.teatrostabile.umbria.it “Io sono il vento“ è una performance intima e poetica, che si basa sulla presenza degli attori, sul linguaggio nudo di Jon Fosse e l’immaginazione del pubblico. Tutto è nato quando i due interpreti hanno letto l’opera di Fosse, drammaturgo norvegese tra i più importanti scrittori contemporanei. E da lì hanno subito deciso di portarla in scena.
La storia: due uomini senza nome, l’Uno e l’Altro, si riuniscono dopo anni e navigano insieme in un’immaginaria barca a vela attraverso l’oceano. IL loro viaggio è immaginario, solo concepito e inventato, e i silenzi significano tanto quanto le parole. Quello che non viene detto è importante quanto le parole e spetta al pubblico e agli attori riempire gli spazi vuoti. In questo dialogo meditativo, si esplorano temi come la solitudine, l’identità, la perdita e, in modo tragicomico, si impigliano nelle filosofie esistenziali e nel testo astratto dell’autore.
Per il pubblico perugino è anche l’occasione per avvicinarsi ai fermenti del nuovo teatro europeo: STAN è un collettivo teatrale belga fiammingo che mette il performer al centro della scena e crede nel principio democratico secondo cui tutti partecipano alle decisioni su tutto, dalla selezione del testo e ai manifesti. Fondata nei primi anni ‘80 nei Paesi Bassi, la compagnia Maatschappij Discordia ha dato inizio a una nuova ondata del teatro fiammingo e olandese che mette in discussione la funzione del regista per rimettere l’attore al cuore della macchina creativa.
Sofia Coletti