"Io, neopapà e postino Meno lavoro più Matilde"

Nel giorno di San Giuseppe, la storia del portalettere Massimiliano Marti. L’azienda promuove iniziative per sostenere la genitorialità dei dipendenti

"Lavoro in Poste Italiane dal 2003 e faccio il portalettere perchè mi piace stare a contatto con le persone. La mia zona di riferimento è via Martiri dei Lager: lì mi conoscono tutti ormai! Il 23 agosto del 2021 sono diventato papà di Matilde, e grazie al congedo parentale e alle opportunità messe a disposizione dall’azienda, ho vissuto il primo mese della mia bimba molto da vicino". Oggi è San Giuseppe e Poste Italiane festeggia la festa del papà promuovendo anche in provincia di Perugia una serie di iniziative a sostegno della genitorialità dei propri dipendenti. Tra questi, c’è anche Massimiliano Marti, 52 anni, neo papà di Matilde, che ha deciso di raccontarci la sua “tenera“ esperienza. "Mai come adesso – dice Massimiliano - ho capito che conciliare vita familiare e lavorativa è la cosa più importante, e grazie al mio lavoro ci riesco bene e posso aiutare mia moglie. Anche lei lavora in Poste, ci siamo proprio conosciuti al lavoro, e chissà, magari un giorno la piccola Matilde seguirà i nostri passi". In questo modo, grazie al percorso interno “Lifeed”, dedicato non solo alle neo-mamme ma anche ai neo-papà, "Poste Italiane – spiegano dall’azienda - si pone l’obiettivo di valorizzare le competenze maturate dai dipendenti durante l’esperienza genitoriale: la gestione del tempo, l’ascolto, la pazienza, l’empatia e la comunicazione. Le capacità e le qualità acquisite come neo-genitori vengono potenziate grazie ad un programma fatto di momenti di dialogo e confronto".

Intanto, al Borgo Bello si onora San Giuseppe con il Mercatino mensile e le frittelle dei forni, mentre in Cattedrale a partire dalle 15,30 si pregherà anche per le famiglie ucraine dilaniate dala guerra. Seguiranno la cerimonia della calata del sant’Anello e alle 18 la messa officiata dal cardinale Bassetti.

Silvia Angelici