Infectio, le reazioni alla sentenza: "Procederemo in appello"

Nove dei dodici “umbri“ sono stati condannati a quasi 60 anni di carcere in tutto

"Procederemo in Appello, perché riteniamo che le nostre tesi meritavano di essere accolte". Così l’avvocato Rita Urbani (nella foto) commenta la sentenza con la quale il tirbunale di Crotone ha condannato il suo assistito, Luigi Giappichini, a cinque anni di reclusione e al pagamento di 20mila euro di multa (assolvendolo però dal reato associativo).

"I giudici di primo grado – sottolinea l’avvocato Urbani – hanno ritenuto di non accogliere la tesi dell’uso personale della modestissima quantità di stupefacente trovata in suo possesso. Leggeremo con attenzioni le motivazioni della sentenza, ma posso già annunciare che ci rivolgeremo ai giudici d’appello. Siamo soddisfatti – conclude il legale – che il mio assistito sia stato assolto dall’accusa del reato associativo". I giudici del tribunale di Crotone l’altro ieri hanno condannato 9 dei 12 “umbri“ (tra originari e residenti in Umbria) a un totale di quasi 60 anni di reclusione nell’ambito del processo seguito all’operazione “Infectio“ che aveva bloccato il tentativo della ’ndrangheta di penetrare in Umbria, in particolare nella provincia di Perugia.