LUCA FIORUCCI
Cronaca

"In Turchia a cercare miracoli sotto le macerie"

L’ingegnere Andrea Marino dei vigili del fuoco e specialista “Usar“: "Spero di tramutare la preoccupazione in energia"

L’ingegner Andrea Marino è direttore vicedirigente del comando provinciale di Perugia e specialista Usar

Perugia, 12 febbraio 2023 – Andrea Marino è un vigile del fuoco con la valigia sempre pronta. Pronto a partire quando l’emergenza chiama in ogni parte d’Italia, entro 12 ore, e in qualsiasi luogo sia necessario.

Sempre pronto a entrare in azione come il suo essere vigile del fuoco rende necessario ogni giorno, ancora di più da quando è uno specialista Usar, Urban search and rescue. In Umbria ce ne sono 18 con lui, alcuni hanno ottenuto l’abilitazione proprio due giorni fa, mentre l’ingegner Marino, vice dirigente del comando provinciale di Perugia, finiva di chiudere le valige.

Destinazione Ankara, Turchia, dove il terremoto ha creato un’apocalisse di morte e distruzione. Dove da una settimana si scava tra le macerie di intere città. Marino fa parte del contingente di 48 vigili del fuoco italiani che stanno andando a dare il cambio ai primi partiti 6 giorni fa. Resteranno, forse, una settimana, "ma in queste situazioni, sai quando parti e non sai quando rientri".

Nel trolley e nello zaino che ha sulle spalle, con quello che ha necessità di avere a portata di mano "e che puoi tenere con te anche durante le operazioni", ha messo quello che gli servirà durante questa trasferta.

Tra i vestiti e gli effetti personali, c’è sempre spazio per la speranza, quella che non lascia mai un vigile del fuoco, anche di fronte alle evidenze più schiaccianti. Perché la speranza è benzina, è la ragione che ti manda avanti comunque.

"Le possibilità di riuscire a trovare qualcuno ancora vivo sotto le macerie sono poche però voglio credere a queste poche possibilità e alla speranza di trovare ancora qualcuno, perché se perdo la speranza non va bene, dobbiamo averla per il nostro lavoro. Dobbiamo lavorare sperando che ci siano dei miracoli lì sotto e compito nostro è provare a tirarli fuori" dice a poche ore dalla partenza dal comando di Madonna Alta.

Una macchina lo porterà a Pratica di Mare dove c’è un aereo che aspetta lui e i suoi colleghi che vengono dal Centro Sud, altri sono, nelle stesse ore, in partenza da Pisa. "È la prima esperienza di questo tipo che mi capita di affrontare, sono molto in pensiero per quello che mi aspetta. Spero di tramutare questa preoccupazione in energia per fare le cose nel miglior modo possibile", racconta ancora l’ingegner Marino.

"In Turchia mi porterò l’esperienza del terremoto del 2016 che ci ha colpito direttamente, ma anche quella del 2012 e dell’Aquila del 2009. Diciamo che in Italia, in fatto di terremoti, non ci siamo fatti mancare niente. Anche se, per quelle che abbiamo potuto vedere, lo scenario è decisamente più grave di quanto per fortuna sia mai successo qui da noi".

Speranza e professionalità da una terra di terremoti come l’Umbria alla Turchia, una mano tesa oltre i confini che è solidarietà e cooperazione, che è volontà di mettere al servizio del prossimo quello che si è acquisito con esperienza diretta e formazione continua.

Quella professionalità che sta portando alla creazione di un Usar M ossia "medium" nel centro Italia, una quarantina di uomini altamente specializzata tra, guarda caso, Umbria, Marche e Abruzzo. Sempre con il bagaglio pronto con cui partire dove le necessità lo richiedono. Sempre con un angolino libero per la speranza.