REDAZIONE UMBRIA

In cinquanta intossicati da sushi e sashimi

Chiuso il ristorante ’Bambù’. In molti sono dovuti ricorrere alle cure degli ospedali di Città di Castello, Sansepolcro e Arezzo

Lo scorso fine settimana nella vicina Valtiberina toscana una cinquantina di persone sono rimaste intossicate dopo aver mangiato sushi e sashimi da asporto prelevato in un ristorante di Sansepolcro (Bambù). Alcuni di loro erano dovuti ricorrere, a causa dei malori successivi- tra cui febbre alta e disturbi gastrointestinali- alle cure degli ospedali di Città di Castello, Sansepolcro e Arezzo.

Ci fu anche qualche ricovero. Ieri i carabinieri della compagnia biturgense hanno chiuso una parte delle indagini aperte sul caso ponendo i sigilli al ristorante e denunciando i tre titolari, tutti cinese, ma residenti in Italia, tra Toscana, Umbria e Lombardia, soci tra loro e gestori del ristorante sotto accusa. Il reato che viene contestato è quello di lesioni colpose aggravate. I carabinieri hanno proceduto anche a reperire i numerosi certificati medici dei clienti intossicati che si sono recati per le cure nei vari ospedali, con sintomi da intossicazione.

Nel mirino di carabinieri e tecnici della Usl che hanno effettuato i vari prelievi del cibo dalla cucina del ristorante ci sarebbero salmone e tonno, ma ancora il condizionale è d’obbligo, visto che si attendono i risultati delle analisi predisposte nel cibo stesso. Si tratta di sushi e sashimi consumato sabato e domenica scorsi da circa 50 clienti del ristorante Bambu di Sansepolcro che poi sono stati colpiti da una sospetta tossinfezione dopo avere consumato il take away nelle proprie case.

In diversi erano finiti in ospedale, altri ricorsi alle cure dei medici di famiglia. Poi le denunce, le segnalazioni e i carabinieri della compagnia di Sansepolcro che aprono le indagini insieme al dipartimento di prevenzione di sicurezza alimentare della Asl competente.

I pasti incriminati sarebbero tutti riferibili a cibi a base di pesce consumati nella giornata di sabato 13 febbraio: i carabinieri precisano che è ancora in fase di definizione quale sia effettivamente l’alimento che avrebbe causato i malori. Le indagini sono partite grazie alla collaborazione con le istituzioni competenti in materia di sanità pubblica e hanno portato a denunciare in stato di libertà per lesioni personali aggravate tre cittadini di nazionalità cinese, ma ormai regolarmente residenti nel territorio italiano.

Il primo accesso al ristorante da parte delle forze dell’ordine è avvenuto nelle ore immediatamente successive

ai fatti, per effettuare il

blocco sanitario, degli

alimenti e degli ingredienti di difficile tracciabilità,

nonché al fine di campionare le pietanze potenzialmente nocive. Dopo una settimana di indagini i militari dell’Arma e i tecnici Asl hanno apposto i sigilli al ristorante sospendendo temporaneamente l’attività ed emettendo le tre denunce. Intanto i gestori del ristorante di Sansepolcro avevano deciso di tenere chiuso in via precauzionale sin da lunedì e nel profilo Facebook del locale si erano scusati per aver provocato il disagio ai clienti: "Anche noi stiamo cercando il problema insieme alle autorità", si legge nel post che hanno pubblicato.

C.Crisci