Imbrattati i muri di villa Redenta

Spoleto, gli anarchici tornano a colpire anche una struttura di proprietà privata lungo via Flaminia Vecchia

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Gli anarchici tornano a colpire a Spoleto, imbrattati i muri di villa Redenta e di una villa di proprietà privata lungo via Flaminia Vecchia. L’ennesimo blitz dovrebbe essere avvenuto nel fine settimana perché le scritte sono piuttosto recenti. "Chiudere il 41 bis solidali con Alfredo Cospito" o "fuori Alfredo dal 41 bis" sono le frasi che campeggiano in bella vista, scritte con una bomboletta di vernice nera e rivendicate con la "A" di anarchia impressa sul muro con la vernice rossa. Non è la prima volta che appaiono sui muri della città frasi di questo genere e già nel mese di giugno scorso sono stati imbrattati, con frasi inneggianti le libertà per Cospito, i muri dell’ex convitto femminile di viale Giacomo Matteotti. Nella maggior parte dei casi sono stati presi di mira i muri di palazzi di proprietà pubblica come nel 2017 quando le scritte apparsero addirittura sui muri del tribunale. Ma chi è Alfredo Cospito? Si tratta di uno degli anarchici più attivi in Italia, è già stato condannato per vari reati e sta scontando le pena sotto il regime di 41bis. Lo stesso Cospito è anche il principale indagato dell’inchiesta a carico delle Procure di Milano e Perugia, che coinvolge altre cinque persone accusate, a vario titolo, di aver istigato al terrorismo e all’eversione dell’ordine democratico, attraverso un periodico clandestino chiamato "Vetriolo". Secondo la Procura i sei indagati (tra cui anche uno spoletino), avrebbero individuato Spoleto come base logistica. Il cosiddetto "Circolaccio" di via della Repubblica, nella zona di San Nicolò, sarebbe stato il luogo dove oltre a riunirsi era anche possibile reperire il giornale "Vetriolio", stampato a Milano e definito "giornale di denuncia o da denuncia, periodico non periodico".

Oggi il "Circolaccio" è stato smantellato ed i locale che ospitava il punto di ritrovo è sfitto ed è addirittura in vendita. La città di Spoleto però rimane punto di riferimento per il movimento anarchico che non più tardi del primo novembre ha organizzato, sotto alla casa di reclusione della frazione di Maiano, una manifestazione autorizzata per protestare proprio contro il regime del 41 bis e contro l’ergastolo ostativo. In quell’occasione un gruppetto di manifestanti ha anche tentato di dare vita ad un corteo in piazza Garibaldi per manifestare sempre contro il 41 bis, ma grazie all’intervento perentorio e pacifico delle forze dell’ordine hanno desistito ed il corteo non è partito.