
Il teatro che verrà Le meraviglie del Morlacchi
di Sofia Coletti
Saranno gli alberi monumentali dell’Umbria, simbolo di crescita, memoria e nutrimento culturale, a dare l’impronta alla stagione 2023-2024 del Teatro Morlacchi. Una stagione sontuosa, ricchissima, ampliata nei numeri e nella durata (dal 18 ottobre al 22 maggio) che si nutre di 29 spettacoli – 21 di teatro e 8 di danza – con una prima assoluta, 20 esclusive regionali, 4 produzioni dello Stabile e nuove rassegne, tra grandi nomi, volti emergenti, classici e fermenti del contemporaneo. Linee, tendenze e novità sono state svelate mercoledì sera a Solomeo dal presidente del Teatro Stabile dell’Umbria Brunello Cucinelli e dal direttore Nino Marino, appena riconfermato per il prossimo triennio. Poi, ed è la prima novità, il cartellone verrà presentato alla città, in un incontro aperto a tutti, lunedì 5 giugno, dalle 18 al Morlacchi con il direttore e Antonio Brunori, esperto forestale.
Il Morlacchi può contare su un pubblico appassionato e rinnovato. "Ci aspettavamo una ripartenza lenta – racconta Marino –, invece gli spettatori sono tornati con entusiasmo, per questo la proposta è ancora più ricca". Colpisce la presenza di tanti ragazzi, grazie all’accordo con l’Università e i biglietti scontati. "Abbiamo un pubblico di giovanissimi, si lavora sui nuovi abbonati" prosegue il direttore che dedica la stagione a Sergio Ragni, a 10 anni dalla scomparsa. "Insieme a Giampiero Frondini ha diffuso la cultura teatrale in Umbria".
Dopo i premi dell’anno scorso, saranno le nuove produzioni dello Stabile a far alzare il sipario del Morlacchi. La stagione si inaugura con la prima assoluta del grandioso “Re Lear“ di Shakespeare, con Elio De Capitani, dal 18 al 22 ottobre, seguito a novembre da Antonio Latella con “La locandiera“ di Goldoni, protagonista Sonia Bergamasco. Dal 29 novembre al 3 dicembre sarà la volta di “Zio Vanja“, seconda tappa della trilogia di Cechov diretta da Leonardo Lidi, pronta al debutto al Festival dei Due Mondi. Sul fronte dei protagonisti, a novembre sono attesi Edoardo Leo con “Ti racconto una storia“ tra parole e musica e Stefano Massini con “L’interpretazione dei sogni“ ispirato da Freud mentre Stefano Fresi suggella l’atteso ritorno del Capodanno a teatro con “Cetra...una volta“. Claudio Bisio riparte proprio dal Morlacchi il 31 gennaio con la nuova tournée de “La mia vita raccontata male“.
Tanti gli spettacoli tratti dalla letteratura contemporanea: a dicembre Silvio Orlando porta in scena “La vita davanti a sé“ da Romain Gary, Roberto Andò dirige Isabella Ragonese in “Clitennestra“ da ’La casa dei nomi’ di Toibin, Lella Costa ed Elia Schilton sono i protagonisti de “Le nostre anime di notte“ da Kent Haruf, Jacopo Gassmann propone “The City“ di Martin Crimp. Attesa per Monica Guerritore che porta a teatro “Ginger e Fred“ di Fellini, Lunetta Savino interpreta “La Madre“ di Florian Zeller, il duo Antonio Rezza e Flavia Mastrella irrompe con il surreale “Hybris“. Debutta al Morlacchi il collettivo “Industria Indipendente“ con l’elettrico “La mano sinistra“. Il finale è con “L’arte della commedia“, opera metateatrale di Eduardo De Filippo, nell’adattamento di Fausto Russo Alesi. E poi c’è la danza con coreografi, danzatori e compagnie di rilievo internazionale: Virgilio Sieni, Silvia Gribaudi e la MM Contemporary Dance Company, la compagnia Kor’sia.
Ma non finisce qui. Ed ecco il “Ridotto del Teatro“, con 5 spettacoli "che chiedono un rapporto più intimo con il pubblico e lo accolgono in palcoscenico", dice Marino. Tra questi c’è “Il male oscuro“ di Massimo Binazzi, a 40 anni dalla scomparsa, che Antonio Latella porta in scena con i giovani dell’Accademia “Silvio d’Amico“. Torna anche, con 5 spettacoli, “Perché non ballate?“, rassegna dedicata ai nuovi linguaggi della danza, che il "Ministero ha premiato come la migliore d’Italia".