Il giorno più lungo Ecco i protagonisti

Capitani e Capodieci ma anche alfieri e trombettieri pronti a scendere in campo. Con qualche personaggio...

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Il "Campanone", l’inconfondibile colonna sonora della giornata, ha schiarito la sua voce e ricevuto i primi applausi già nel tardo pomeriggio di ieri quando in tanti, dopo aver partecipato al "triduo" nella Chiesina dei Muratori (San Francesco della Pace) si sono recati in Piazza Grande per il secondo "doppio" in onore del Patrono. Rintocchi che aumentano attesa ed impazienza. Tutto ormai è pronto ed anche i "personaggi" della Festa, riferimenti importanti, hanno visto finalmente concludersi un percorso avviato da anni. Un periodo più lungo del solito che ha permesso loro di "entrare" nel ruolo: Eduardo Amedei, Primo Capitano che ha sostituito in corsa e per problemi contingenti Eric Nicchi – cui tutti hanno inviato un cordiale arrivederci al 2023 -, Paolo Procacci, Secondo Capitano, Marco Tasso, trombettiere, Paolo Piergentili, Alfiere. Ancora: Alessandro Nicchi, Fabio Uccellani, Andrea Tomassini capodieci rispettivamente di S.Ubaldo, San Giorgio, S.Antonio cui spetta il compito di coordinare le varie fasi di una giornata destinata ad essere comunque indimenticabile; dalla "alzata" alle "calate", dalle "birate" all’assalto al Monte fino all’arrivo in Basilica. Al di la dei ruoli, i "Ceri" coinvolgono tutti nella dimensione, unica e prestigiosa, di "ceraiolo". Che è anche un modo di essere, di vivere, di comportarsi. C’è spazio, comunque, per qualche spigolatura: il capocetta del cero di S. Antonio, il collaboratore più diretto di Andrea Tomassini, è un volto noto, conosciuto ed apprezzato nel mondo dello spettacolo: Fabio Vagnarelli degli "Oblivion". Successi e fama oggi lasciano spazio ad una "fede" assai più gratificante, espressa in quella "accetta" dal valore quasi sacrale. L’odierna festa andrà agli archivi inoltre pure con qualche "prima volta". Lo è per Giuseppe Allegrucci, neo presidente dell’Università dei Muratori, depositaria della Festa dei Ceri; lo è per Don Giuseppe Ganassin e Don Pietro Benozzi, lateranensi, Rettore e Vice della Basilica di S.Ubaldo dal gennaio 2020. Un ritorno perché i Canonici lateranensi, che hanno promosso e divulgato il culto di S.Ubaldo erano stati in cima al monte Ingino fino al 1786.