
In città lo ricordano come un ragazzo brillantissimo anche quando, per diletto, saliva sul palco del teatro. E quella passione qualcosa gli avrà trasmesso se, come contestato dall’Fbi, avrebbe registrato più di 160 domini internet falsi, spacciandosi per chissà chi e facendo manbassa di manoscritti dei più grandi scrittori contemporanei. Filippo Bernardini, 29 anni, originario di Amelia, è stato arrestato mercoledì al suo arrivo all’aeroporto Jfk di New York per “phishing“, una truffa informatica. Secondo quanto riportato da The Guardian, il ventinovenne avrebbe "impersonato, defraudato e tentato di frodare centinaia di individui" per ottenere lavori inediti e bozze di libri. Mistero ancora più fitto se si pensa che, con questi manoscritti, per gli stessi investigatori statunitensi Bernardini non ci avrebbe fatto nulla e ricavato niente, cioè nessun vantaggio economico.
Tant’è che sulla stampa anche internazionale è ormai ribattezzato "il collezionista di libri". Una delle ipotesi è che lo facesse per trarne ispirazione. Già dipendente dell’editore britannico Simon & Schuster, è accusato di frode telematica e furto di identità aggravato in un Tribunale distrettuale di New York. Dal 2016 avrebbe, sempre per gli investigatori Usa, registrato più di 160 domini internet falsi . L’arresto di Bernardini, scrive ancora The Guardian, potrebbe aver messo fine a un mistero che ha agitato il mondo letterario da cinque anni, durante i quali sono stati presi di mira centinaia di manoscritti inediti. Tra i manoscritti "rubati" ci sarebbero quelli Margaret Atwood, Sally Rooney e addirittura Dan Brown. "La notizia del suo arresto è stata data da Damian Williams, procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York – scrive TgCom24 –.
"Bernardini avrebbe impersonato individui dell’industria editoriale per fare in modo che gli autori, incluso un vincitore del premio Pulitzer, gli inviassero manoscritti prima della pubblicazione a proprio ’vantaggio’, ha affermato Williams". Il ventinovenne vive da anni all’estero e c’è chi ad Amelia lo ricorda giovanissimo e con i capelli lunghi, ma da ieri nella sua città d’origine non si parla d’altro. Le chat di amici e conoscenti "ribollono" .
Anche perché la famiglia è conosciutissima: il papà Piero è medico, consigliere comunale di minoranza ed è stato candidato sindaco alle ultime amministrative; ex segretario del Pd, confermano dal partito, entrato in rotta con i ‘dem’ proprio per la candidatura.
Ste.Cin.