Il Centro di Coordinamento Perugia Clubs al Consiglio di Stato di Perugia: Riammissione Serie B

Il Centro di Coordinamento Perugia Clubs sostiene la causa del Perugia al Consiglio di Stato, per ottenere la riammissione in serie B, come deciso dal Collegio di Garanzia del Coni. Il Coordinamento si aspetta che le decisioni siano chiare, uniformi e lineari, garantendo una parità di trattamento. La nota critica la società di Santopadre.



Il Centro di Coordinamento Perugia Clubs al Consiglio di Stato di Perugia: Riammissione Serie B

Il Centro di Coordinamento Perugia Clubs al Consiglio di Stato di Perugia: Riammissione Serie B

L’appuntamento è di vitale importanza, perché a Pian di Massiano la società non si è arresa e confida di farsi valere martedì, quando al Consiglio di Stato si deciderà il futuro del Perugia. In ballo c’è la riammissione nel campionato di serie B, come aveva deciso il Collegio di Garanzia del Coni, ultimo grado della giustizia sportivo. A questo appuntamento irrinunciabile ci sarà anche il Centro di Il Centro di Coordinamento Perugia Clubs che fa sapere che "sarà presente nel procedimento dinanzi al Consiglio di Stato a difesa dei tifosi biancorossi per tentare di ribaltare il giudizio del TAR sperando così nella permanenza in serie B. Come già nel primo grado così anche dinanzi al massimo organo di giustizia amministrativa il Coordinamento sarà rappresentato dall’avvocato Michele Bromuri che ha provveduto ad organizzare la difesa nei vari atti contro Lecco, Reggina, FIGC. Ovvio che come associazione ci aspettiamo chiarezza, uniformità e linearità nelle decisioni, ripristinando quella giustizia che dovrebbe vedere regole uguali per garantire parità di trattamento, viceversa ad oggi alterate".

Il Coordinamento non farà mancare il suo sostegno in questa giornata che potrebbe anche diventare storica, nel caso in cui si discutesse solo ed esclusivamente del rispetto delle regole e della perentorietà dei termini. Nella nota non manca la presa di posizione nei confronti della società di Santopadre, ma il Consiglio di Stato ha la precedenza.

"È stato già detto da parte nostra in vari sedi e ci sarà modo di ribadirlo alla società dopo le disposizioni giudiziarie, che le modalità con le quali è stata persa sul campo la categoria ed il modo con cui è organizzato l’immediato futuro calcistico, sono duramente da criticare, continando ad evidenziare, a suon di recessi e vendite, improvvisazione e mancanza di prospettiva, comportamenti che dovrebbe indurre a lasciare spazio a coloro che sono maggiormente in grado di investire".