STEFANO CINAGLIA
Cronaca

"I murales non si toccano". La Soprintendenza avvisa Palazzo Spada

I dipinti cileni realizzati allo stadio "potrebbero essere oggetto di tutela". Richiesta una comunicazione preventiva nel caso si proceda alla rimozione .

I murales risalgono al 1975

I murales risalgono al 1975

Giù le mani dai murales cileni dello stadio “Libero Liberati“. E’ quanto di fatto sottolinea la Soprintendenza dell’Umbria in una pec inviata al Comune di Terni, dopo essere stata interpellata sulla questione da una serie di associazioni cittadine, tra cui Arci, Anpi e Cgil, nonché diversi gruppi di tifosi della Ternana. Il focus è sugli storici murales realizzati dalla Brigata Pablo Neruda nel 1975 sui muri esterni delle curve Est e Sud. "Si chiede al Comune – cosìla Soprintendenza – una comunicazione a questo Ufficio qualora fosse veritiera la notizia di un’imminente rimozione dei murales, in quanto i dipinti potrebbero essere oggetto di tutela a seguito di valutazione da parte della scrivente". La nota, firmata dalla soprintendente Francesca Valentini, richiama le norme secondo cui "sono altresì beni culturali (...) le cose immobili e mobili, a chiunque appartenenti, che rivestono un interesse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell’arte, della scienza, della tecnica, dell’industria e della cultura in genere, ovvero quali testimonianze dell’identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive o religiose". Le associazioni avevano evidenziato alla stessa Soprintendenza che i murales "rappresentano una testimonianza unica di solidarietà internazionale, memoria storica e impegno civile: realizzati dai profughi cileni ospitati a Terni dopo il golpe di Pinochet, sono un patrimonio culturale e identitario della città e tra i pochi esempi ancora presenti in Italia".