Esplosione Gubbio, gli amici in lacrime: "Non si può morire così"

I ragazzi che aspettano notizie, la disperazione. Tra loro anche Giulia, viva per miracolo: "Dovevo entrare, poi ho visto l’esplosione"

Alcuni giovani assistono disperati alla tragedia di Gubbio

Alcuni giovani assistono disperati alla tragedia di Gubbio

Gubbio, 8 maggio 2021 - Ha visto la morte in faccia, Giulia. Lavorava nell’azienda in cui c’è stata la terribile esplosione e stava per entrare al lavoro. Qualche attimo l’ha salvata. Ed ora è viva per miracolo. Ha visto di fronte a sé il boato e l’esplosione. Un’esperienza terribile, a quell’età. Soprattutto perché in un ambiente di giovani, passando tanto tempo insieme, si era cementato un rapporto come in una grande famiglia. Una famiglia che non si è divisa neanche nei momenti difficili e terribili come quello di ieri. Sono rimasti lì, in tanti, di fronte alla palazzina della tragedia, venuta giù sotto il colpo dell’esplosione. Sono rimasti attaccati, abbracciati, fino all’ultimo minuto, finché non è stata confermata la tragedia. Poi il dilagare del dolore in un grido disperato.

image
image

Giulia, la collega, è la figlia di una nota sindacalista che sta lì, insieme a lei, e non si muove dal campo lavorato che ormai è calpestato dai soccorsi, dai familiari e dai curiosi. Come Giulia, tanti giovani accorrono nella zona. Conoscevano Samuele e tutti gli altri ragazzi che lavoravano nell’azienda e, una volta uscito il carro funebre con il corpo del ventenne, sono accorsi, desiderosi di dedicargli l’ultimo saluto. Le autorità però sono state perentorie: alla camera mortuaria, all’ospedale di Branca, solo i familiari più stretti. Il tempo per l’ultimo saluto arriverà.

Il momento dello scoppio
Il momento dello scoppio

Una tragedia che ha colpito anche tutta la comunità eugubina. Sul posto in tanti accorrono, per dare supporto alle famiglie coinvolte. "Sapevo che lì c’era un’azienda di giovani, non conoscevo personalmente i lavoratori", dice un altro signore, che stringe a sé la moglie. Ma in una comunità di 30mila abitanti, come quella di Gubbio, ci si conosce e un fatto del genere è una tragedia che colpisce comunque tutti. I ragazzi erano infatti coinvolti nelle associazioni cittadine e, tra qualche giorno, Gubbio avrebbe festeggiato il patrono e la Festa dei Ceri. Festa che non si potrà tenere per il Covid, ma nonostante questo i momenti saranno vissuti in un modo sensibilmente diverso.