MICHELE NUCCI
Cronaca

L’emorragia delle banche. Continua il calo delle filiali

Chiusi altri 12 sportelli (ora sono 317): la diminuzione è stata del 3,6 per cento. E ben 32 comuni umbri su 92 non hanno più nessuna sede bancaria.

È scomparso negli anni lo sportello di una o più agenzie, facendo risaltare il dato di ben 32 comuni su 92 non servite dalla banca

È scomparso negli anni lo sportello di una o più agenzie, facendo risaltare il dato di ben 32 comuni su 92 non servite dalla banca

Il dato del 2023 riportava che in Umbria erano operative 329 filiali bancarie. Ma quello aggiornato racconta che a fronte di una popolazione residente di circa 850 mila abitanti sono attualmente operative 317 filiali con un rapporto abitanti/sportelli di 2.681. Un ulteriore calo del 3,6 per cento che non fa presagire nulla di buono per i cittadini. A pesare ulteriormente comunque è l’aumento del numero di comuni dove o non è mai stato presente, oppure è scomparso negli anni lo sportello di una o più agenzie, facendo risaltare il dato di ben 32 comuni su 92, e cioè il 34,8% di piazze non servite dalla banca.

È quanto emerge dai dati elaborati dal centro studi della Uilca nazionale Orietta Guerra. Ciò significa - spiega la Uilca Umbria - che sono circa 49.000 gli abitanti che risiedono in territori dove non è più possibile contare sulla presenza fisica delle banche. In provincia di Perugia risultano operativi 243 sportelli e sono 19 i comuni senza banche e cioè: Piegaro, Collazzone, Castel Ritaldi, Sigillo, Fratta Todina, Montone, Monte Castello di Vibio, Valtopina, Monte Santa Maria Tiberina, Costacciaro, Cerreto di Spoleto, Paciano, Preci, Lisciano Niccone, Monteleone di Spoleto, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Vallo di Nera, Poggiodomo. Nel complesso la popolazione interessata è di oltre 25 mila abitanti, circa il 4% della popolazione residente in provincia di Perugia.

"Addirittura, peggiore" - sottolinea ancora Uilca Umbria - la situazione in provincia di Terni, dove risultano operativi 74 sportelli. In provincia sono 13 comuni senza banche e cioè: Montecastrilli, Stroncone, Arrone, Porano, Ferentillo, Calvi dell’Umbria, Montecchio, Monteleone d’Orvieto, Alviano, Montegabbione, Penna in Teverina, Parrano, Polino. Nel complesso la popolazione interessata è di oltre 24 mila abitanti, circa l’11% della popolazione residente in provincia di Terni.

Secondo Luciano Marini, segretario generale Uilca Umbria, "questo trend comporta tutta una serie di problemi, che riguardano certamente il settore delle banche, ma ancor più l’economia del territorio, dove si opera ormai senza conoscere in profondità le sue caratteristiche, dove si favorisce lo spopolamento dei territori marginali che rimangono privi di servizi".