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Gualdo Tadino, il biancospino del Beato Angelo sta fiorendo

Il biancospino del Beato Angelo sta fiorendo. L’inverno tiepido di quest’anno ha sicuramente favorito lo sbocciare dei petali, anticipando la fioritura "miracolosa" che si ripete a metà gennaio. Il fenomeno straordinario, stando alle "legende" d’epoca ed alla tradizione popolare, avvenne per la prima volta nel lontano 15 gennaio 1324, quando gli abitanti del borgo di Gualdo sentirono suonare le campane dell’Abbazia di San Benedetto: non erano azionate da uomini. Alcuni si recarono nell’eremo di Angelo da Casale, sottostante le sorgenti di Capodacqua; e trovarono l’eremita morto. Una persona che godeva di ampia fama di santità, per i numerosi miracoli compiuti a favore della gente. Si decise di trasportarne le spoglie mortali all’interno dell’abitato cittadino, passando col corteo in tutte le chiese del territorio. Allora, per la prima volta, si assistette al "miracolo" della fioritura delle piante di spina lungo le siepi delle strade percorse e degli steli rinsecchiti del lino nei campi. Il tutto nonostante la neve ed il gelo. Da allora il fenomeno prodigioso si è verificato ogni anno, puntualmente, a metà gennaio. Una sorta di "miracolo ordinario" per i gualdesi; ma che richiama ogni anno tanti curiosi e devoti che si recano lungo l’antico percorso, in particolare nel sacello della via del Biancospino, dove sono custodite alcune delle piantine "storiche"; ma la fioritura avviene anche lungo le vie dell’antico percorso. Intanto don Franco Berrettini, il parroco della basilica, nel cui interno è conservato il corpo del Beato Angelo, sta predisponendo il programma per la festa del prossimo 15 gennaio, che inaugura l’anno del 700° anniversario della morte del santo comprotettore.

Alberto Cecconi