SILVIA ANGELICI
Cronaca

Violenza economica Strumenti per evitarla: "Donne e denaro: c’è ancora disparità"

Amore e denaro spesso non vanno d’accordo. E quando scoppiano i contrasti sono le donne a farne le spese....

Amore e denaro spesso non vanno d’accordo. E quando scoppiano i contrasti sono le donne a farne le spese....

Amore e denaro spesso non vanno d’accordo. E quando scoppiano i contrasti sono le donne a farne le spese....

Amore e denaro spesso non vanno d’accordo. E quando scoppiano i contrasti sono le donne a farne le spese. E scatta la cosiddetta “violenza economica“. Formula subdola, pericolosa quanto quella fisica: senza soldi viene meno l’autostima, si perde dignità, consapevolezza e affermazione sociale. Per capire come evitare la violenza economica e quali strumenti hanno in mano le vittime per prevenirla, l’Adoc con la presidente Marina Conti, ha organizzato un convegno a più voci. Ne hanno parlato, moderati dalla giornalista Silvia Angelici, Fausto Cardella (Fondazione Umbria prevenzione usura), Caterina Grechi (Pari Opportunità), Miriam Sartini (direttrice Banca d’Italia filiale perugina), Maurita Lombardi (Liberamente Donna) e Margherita Scalamogna (legale Adoc).

Sartini, tra le cause, ha individuato la bassa alfabetizzazione finanziaria delle donne: in particolare, stereotipi culturali, aspetti psicologici e anche la bassa partecipazione al mercato del lavoro (a fine 2024 in Italia il tasso di partecipazione femminile è pari al 57,6% un dato molto inferiore alla media europea) contro il 75,6% di quella maschile. Vi è poi un divario di genere lavorativo legato al percorso scolastico, alla child penalty, ai lavori precari e/o part time, alle carriere più lente e discontinue. La conferma arriva anche dalla Fondazione. "I dati dimostrano che il reddito Isee dichiarato dalle nostre assistite – dice Cardella – è a parità di condizioni, inferiore a quello degli uomini. L’indipendenza economica è il primo passo verso la libertà e proprio per questo stiamo per lanciare un nuovo progetto che si chiamerà “sostegno donna” con l’obiettivo di supportarle nelle spese per l’istruzione, la casa, la salute". Grechi, Lombardi e Scalamogna concordano sulla necessità di fare rete, di coinvolgere le istituzioni e di puntare sull’informazione: "Le denunce per violenza economica sono contenute soprattutto perché manca una presa di coscienza concreta sulla gravità del problema".