
Ci sono forti preoccupazioni per la stabilità dell’antica chiesetta di San Martino, ubicata nella campagna alla periferia cittadina, nella zona degli uliveti, a monte del santuario della Madonna del Piano. La piccola e molto antica costruzione presenta forti lesioni strutturali nella zona centrale, con uno stato di degrado generale e con la putrefazione della trave posta nel colmo del tetto, ora sorretta da puntelli metallici provvisori: il tutto è dovuto alla vetustà ed alle infiltrazioni dell’acqua piovana, forse anche alle lesioni provocate dai diversi terremoti degli anni passati. Si teme un crollo, che potrebbe compromettere, oltre alla struttura dell’edificio, anche la conservazione dell’integrità dell’affresco che rappresenta il titolare della chiesetta seduto in cattedra, San Martino, tra i santi umbri, probabilmente Francesco e Facondino; lo stesso dipinto rivela alterazioni dal punto di vista cromatico con allarmanti segnali di sfarinamento legato alle condizioni climatiche con il possibile distacco dell’intonaco. L’affreso sovrasta il nudo altare di pietra. La pericolosità è evidente anche sull’ingresso, con uno dei mattoni dell’arcata che sta per cadere a terra. Il piccolo edificio sacro è uno dei più antichi del territorio gualdese: nel secolo tredicesimo era già presente e fu anche una probabile meta del corteo funebre che, a metà gennaio del 1324, accompagnò in città le spoglie mortali dell’eremita Beato Angelo. Si spera che molto presto vengano trovati i mezzi economici necessari per un intervento di consolidamento e di restauro, tali da fugare i timori di una possibile perdita definitiva; l’edificio, infatti, è una preziosa testimonianza religiosa della storia, della cultura e della tradizione gualdese.
Alberto Cecconi