CITTÀ DI CASTELLO - Dal primo femminicidio raccontato dalle cronache agli inizi del 900 fino ai giorni nostri: si è parlato di questo nel corso di una conferenza nella sala del Circolo degli Illuminati gremita di persone. L’evento, promosso dall’Inner Wheel Club dal titolo “Giulia Trigona, primo femminicidio?“ ha ripercorso la vicenda della nobildonna palermitana, dama di corte della Regina Elena di Savoia che fu uccisa dal barone Vincenzo Paternò del Cugno, suo amante. Fu il primo caso di femminicidio trattato dalle testate giornalistiche in Italia e ha consentito ai due relatori, l’avvocato Nada Lucaccioni e il giornalista Paolo Puletti, l’attualizzazione di una vicenda storica dei primi anni del 900 non così lontana da dinamiche e modalità legate al femminicidio dei nostri giorni. "Da Giulia Trigona a Giulia Cecchettin poco è cambiato se ancora oggi, un ultimo appuntamento chiarificatore, diventa un appuntamento con la morte…", ha detto in apertura l’avvocato Lucaccioni che ha constatato come "le lente conquiste femminili non siano andate di pari passo con il rispetto di genere". L’etica deontologica del racconto che "oggi impone rigore e oggettività nella divulgazione delle notizie" è stata affrontata dal giornalista Puletti.
CronacaGiulia Trigona, vittima del primo femminicidio