REDAZIONE UMBRIA

Giro di fatture “false“ Un ternano era la mente Sequestrati 32 milioni

L’indagine della Guardia di Finanza ha portato alla luce l’evasione dell’Iva per 44 milioni sfruttando la normativa Ue. Denunciate 63 persone.

Giro di fatture “false“ Un ternano era la mente Sequestrati 32 milioni

Un 45enne d’origine ternana ma residente a Bologna è considerato la “mente“ di una frode nella vendita di sistemi informatici all’ingrosso che avrebbe comportato un’evasione dell’Iva di 44 milioni con fatture false per 210. Un “sistema“, basato su transazioni intracomunitarie, che ha spinto la Finanza bolognese a eseguire un sequestro preventivo per 32 milioni tra contanti, disponibilità bancarie, immobili e quote societarie nelle province di Bologna, Modena, Sassari e Terni. L’operazione è denominata “Carry on sell“. Le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna, iniziate nel 2020, sono state avviate da verifiche fiscali nei confronti di quattro aziende bolognesi operanti nel settore della commercializzazione all’ingrosso di prodotti informatici. Le investigazioni, sviluppate attraverso accessi aziendali e domiciliari, rilevamenti e acquisizione di documentazione fiscale e informatica, hanno fatto luce su una frode “carosello“ il cui schema criminoso, tra il 2016 e il 2019, avrebbe consentito un’evasione dell’Iva di 44 milioni, sfruttando la normativa Ue sulle transazioni intracomunitarie, “non imponibili“ ai fini Iva. Secondo gli investigatori, il sistema di frode sarebbe stato ideato e attuato dal 45enne ternano, con il coinvolgimento di ben 46 imprese, per lo più ‘evasori totali’, dislocate in Emilia Romagna e nel resto del Nord Italia. Sono 63 le persone denunciate. Secondo gli inquirenti l’ideatore della frode aveva posto a capo di diverse aziende suoi prestanome con il compito di acquistare da una società polacca prodotti informatici senza Iva. La merce veniva poi ceduta, solo ‘’cartolarmente’’ e sottocosto, a ulteriori società create appositamente.