Giornata mondiale del sonno "Quattrocento persone all’anno in ospedale per curare i disturbi"

Il Centro di medicina della Struttura complessa di Neurofisiopatologia di Perugia alle prese con un fenomeno da non sottovalutare. "Attività ripresa a pieno ritmo dopo la ’pausa’ del Covid".

Giornata mondiale del sonno  "Quattrocento persone all’anno  in ospedale per curare i disturbi"

Giornata mondiale del sonno "Quattrocento persone all’anno in ospedale per curare i disturbi"

Sono circa 400 le persone che vengono sottoposte ogni anno a esami strumentali nel Centro di medicina del sonno della Struttura complessa di Neurofisiopatologia dell’ospedale di Perugia. Persone che hanno i disturbi più vari e che hanno bisogno di diagnosi e cure. Il punto, in occasione della Giornata Mondiale del Sonno che è stata celebrata ieri,, lo fanno Teresa Cantisani (foto) e Marzia Carlini, che curano il servizio.

"Abbiamo una parte della Struttura dedicata ai disturbi del sonno – spiegano – in particolare ci occupiamo dellle condizioni di eccessiva sonnolenza diurna, compresa una malattia rara come la narcolessia e dell’insonnia in senso stretto. Poi ci sono gli aspetti multidisciplinari dei disordini del sonno, con particolare riferimento alle malattie cardiovascolari, le alterazioni delle funzioni cognitive nei disturbi del sonno e i disturbi respiratori. Senza dimenticare la sindrome delle apnee ostruttive, i disturbi del ritmo sonno-veglia e sindromi dei turnisti e dell’età pediatrica".

Una vasta gamma di patologie dunque, ma non senza difficoltà. "Purtroppo con l’avvento del Covid questa attività si è quasi interrotta del tutto" precisa Cantisani. "Da alcuni mesi abbiamo invece ripreso con una certa intensità – continua Carlini – anche se la lista di attesa è piuttosto lunga: le nuove visite che riusciamo a programmare ogni settimana sono poche, anche perché Centri specifici in Umbria ne esistono pochissimi (uno ad Amelia, l’altro all’ex Grocco, ndr)". "Non sono pochi – riprende Carlini – coloro che si rivolgono all’ospedale perché non dormono a causa si sintomi ansioso-depressivi anzi direi che sono la gran parte". Poi c’è la questione dei bambini: "Ne vediamo una decina al mese con disturbi di tipo otorino-laringoiantrici".

E proprio in occasione della celebrazione della giornata del sonno si è parlato di bambini. Da un’età di 4 anni a 18, sono più di 2 milioni - afferma il pediatra Italo Farnatani - e il disturbo del sonno più frequente è proprio l’insonnia. Mentre nei primi 4 anni d’età non è ancora ben acquisito il ritmo sonno-veglia, anche se i disturbi del sonno veri e propri ci sono pure in questa fascia". Il medico propone dunque un piccolo vademecum con alcune regole d’oro. Punto primo: dopo i 4 anni i bimbi non devono fare più il sonnellino pomeridiano e vanno mandati a letto quando, come si suol dire, ‘gli si chiudono gli occhi’, non prima, per evitare che si favorisca l’insonnia. E poi prima di dormire niente smartphone, Tv, Pc, videogiochi.

M.N.