LUCA FIORUCCI
Cronaca

Furti di opere d’arte, 56 denunciati. Colpi in ville, archivi e biblioteche. Nel mirino reperti e libri antichi

Il bilancio dell’attività del Nucleo tutela patrimonio culturale dei Carabinieri. "Umbria terra appetibile". Sequestrate anche tele contemporanee fasulle. Al setaccio oltre 200 negozi e fiere del settore.

I carabinieri in prima linea nel recupero di beni culturali (. foto d’archivio

I carabinieri in prima linea nel recupero di beni culturali (. foto d’archivio

Dodici furti, nel 2024 come nel 2023. Ai danni di beni, in particolare, di tipo archivistico e bibliografico. Furti denunciati con ritardo, in molti casi quando l’oggetto piuttosto che il libro antico vengono recuperati. Parti di patrimonio culturale che hanno un mercato molto florido grazie al gran numero di appassionati. È quanto emerge dall’attività svolta in Umbria dal Nucleo tutela patrimonio culturale. Attività che conferma come, alcuni dei furti registrati, riguardano seconde case o abitazioni che si trovano in zone isolate del territorio, utilizzate solo in particolari periodi dell’anno. Per cui, in questo caso, il furto viene scoperto solo quando i proprietari tornano in quelle case magari per una vacanza.

Dal riscontro con la banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, tre dei furti registrati sono stati ai danni di archivi e biblioteche pubbliche o ecclesiastiche; sette furti sono avvenuti in abitazioni o pertinenze private; due i furti perpetrati in luoghi di culto. L’Umbria, rilevano gli specialisti dei carabinieri, è un territorio "appetibile" per la sua posizione geografica, essendo collocata al centro di una più vasta area particolarmente ricca di beni culturali conservati nelle numerose realtà religiose oppure ancora celati in luoghi archeologicamente inesplorati, "obiettivi" importanti sotto il profilo storico-culturale, sovente ubicati in zone rurali, montane o comunque poco frequentate e molto difficili da sorvegliare, dove trovano dimora manufatti pregiati, non sempre conosciuti e di facile sottrazione da parte di malintenzionati. Per questo l’attenzione è particolarmente alta.

I dati relativi alle attività di contrasto condotte da parte dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Perugia, che ha competenza in tutta l’Umbria, parlano del recupero di beni antiquariali, archivistici, librari e archeologici, per un valore stimato di 29.500 euro. Inoltre, sono state individuate e sequestrate opere contraffatte falsamente attribuite ad artisti contemporanei per una stima economica di 40.000 euro. Ancora dati: 56 le persone denunciate, 1071 beni nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti; 118 esercizi antiquariali e commerciali controllati, 113 i mercati e le fiere del settore. Sono stata recuperati 4 beni di antiquariato, archivistici e librari, 1 bene di epoca paleontologica, 94 reperti archeologici di cui 65 integri e 10 relativi a numismatica archeologica. E ancora, 3 opere d’arte contemporanea contraffatte sequestrate. Il Nucleo Tpc di Perugia ha vigilato sul patrimonio culturale, anche attraverso il monitoraggio di 152 siti archeologici e di 57 siti tutelati da vincoli paesaggistici e monumentali e 152 aree archeologiche. Tra i beni recuperati, anche un ritratto settecentesco di san Carlo Borromeo, sparito da una chiesa di Amatrice nel 1990 e trovato, nell’agosto scorso, a Spoleto, nella attività antiquaria di uno spoletino, indagato.