REDAZIONE UMBRIA

I furbetti della patente: falsi corsi per recuperare i punti

Due camionisti umbri nei guai. Denunciato anche il titolare di un'autoscuola

Carabinieri, controlli

Assisi, 27 aprile 2018 -  Pensavano  che sarebbe bastato trovare qualcuno compiacente per farla franca e ‘gabbare’ la motorizzazione civile, riavendo indietro i punti della patente che erano stati tolti per aver violato il codice della strada, senza seguire i corsi di formazione prescritti. Invece, dopo le indagini dei carabinieri di Bettona e della compagnia di Assisi guidata dal maggiore Marco Vetrulli, i due autotrasportatori di una nota ditta locale sono stati denunciati per falso ideologico commesso da privato in concorso con pubblico ufficiale.

Secondo  quanto emerso infatti, i due, credendo di sfuggire ai controlli, hanno studiato un piano grazie all’aiuto del legale rappresentante di un’autoscuola di Isernia: hanno fatto finta di andare a seguire i corsi di recupero punti in Molise e invece erano normalmente in servizio (come hanno appurato i carabinieri).

I camionisti  infatti, terminati i punti nel patentino che è indispensabile per lavorare, non avrebbero più potuto circolare alla guida di un mezzo pesante. Così, probabilmente messi alle strette dalla necessità di risolvere velocemente il problema e tramite il tam-tam dei colleghi che giornalmente incontrano sulle strade di mezza Italia, hanno individuato l’autoscuola giusta e l’hanno contattata. I militari hanno appurato che i due autotrasportatori hanno pagato quanto dovuto per i corsi, salvo non averli mai davvero frequentati, mentre hanno riavuto indietro i punti grazie a una falsa attestazione dell’autoscuola.

E’ per questo  che anche il titolare dell’agenzia è stato denunciato. E il sospetto dei militari è che questa non sia stata neanche la prima. Al vaglio degli investigatori infatti c’è l’ipotesi che l’agenzia molisana abbia già favorito qualche autotrasportatore o automobilista in difficoltà, chiudendo un occhio e attestando il falso. Così il fascicolo è stato già trasferito alla Procura competente per territorio, che potrà proseguire con gli accertamenti.