Fuoco ambientalista su Ast: "Dopo acqua, aria e suolo svendiamo l’energia?"

Italia Nostra attacca l’accordo di programma e le mire sull’idroelettrico "Discarica, dal Comune un regalo incalcolabile". Il vicesindaco replica.

Fuoco ambientalista su Ast: "Dopo acqua, aria e suolo svendiamo l’energia?"

Fuoco ambientalista su Ast: "Dopo acqua, aria e suolo svendiamo l’energia?"

"Acciaierie, dopo falde acquifere, aria e suoli, ora svendiamo l’energia?". Inizia così la presa di posizione dell’associazione ambientalista Italia Nostra che “contesta“ quell’accordo di programma che tutti aspettano ma che ancora latita. "Tragicomico per Terni assistere per l’ennesima volta al coro degli orfani dell’accordo di programma, cioè di quell’ingente co-finanziamento pubblico che, da anni, dovrebbe essere assegnato ad Arvedi Ast, non si sa per cosa – tuona l’associazione– . La multinazionale dell’acciaio fa la multinazionale, appropriandosi delle risorse naturali (acqua, aria, suoli, fiumi, etc.) fino a sconvolgerle, ma è la politica che non fa la politica. Non vengono infatti tutelati gli interessi pubblici, a partire dal diritto all’ambiente e alla salute, insistendo invece su obiettivi e interessi privati di un’azienda ad altissimo impatto e a basso valore aggiunto. La vicenda della nuova discarica è vergognosa: in una delle aree più inquinate d’Italia, Sin da bonificare, il Comune è riuscito a regalare una risorsa dal valore incalcolabile alla multinazionale che, mai paga, adesso pretende anche l’energia idroelettrica locale". "Basta osservare su Internet come Arvedi sollevi questo tema solo a Terni - continua Italia Nostra – , luogo eletto della debolezza politica. A Cremona, invece, Arvedi non pronuncia mezza parola sui costi dell’energia. La stessa Federacciai affronta la questione dell’energia non certo a livello micro o cercando di strappare una centrale idroelettrica qua e là, ma sul piano macro, a Roma e in Europa. Faccia allora una bella cosa, signor Arvedi: per il futuro, magari piazzi una distesa di pannelli fotovoltaici sui capannoni ternani, investendo capitali propri o ricorrendo a strumenti finanziari, senza utilizzare risorse pubbliche. Ast potrebbe installare circa 50 MWp di energia verde sulle coperture aziendali, che certo non basta, ma contribuisce alla transizione sostenibile". Intanto il vicesindaco Riccardo Corridore replica via social: "Siamo per la discarica ma ad una doppia condizione, il telo di plastica e l’argilla. Nella coinvenzione con Ast verranno indicati tutti gli interventi a tutela dell’ambiente e per me, come candidato alla presidenza della Regione, solo il 30% della centrale di Galleto sarà dato ai privati".